sabato 2 dicembre 2006

paul e lauren concerto muse 1 dicembre 2006

Follow through
Make your dreams come true
Don't give up the fight
You will be alright
Cause there's no one like you in the universe
Don't be afraid
What your mind consumes
You should make a stand
Stand up for what you believe
And tonight
We can truly say
Together we're invincible
During the struggle
They will pull us down
But please, please
Let's us this chance
To turn things around
And tonight
We can truly say
Together we're invincible
Do it on your own
It makes no difference to me
What you leave behind
What you choose to be
And whatever they say
Your souls unbreakable
During the struggle
They will pull us down
But please, please
Let's use this chance
To turn things around
And tonight
We can truly say
Together we're invincible
Together we're invincible
During the struggle
They will pull us down
Please, please
Let's use this chance
To turn things around
And tonight
We can truly say
Together we're invincible
Together we're invincible


Una coppia normale, si sarebbe baciata, dopo essersela vicendevolmente cantata durante un concerto, vi pare?
Noi no, come era ovvio, noi no. noi ci siamo guardati, lui mi ha goffamente abbracciato con il braccio destro, com'è goffo quando si tratta di toccarmi, salutarmi, starmi vicino.
Lo ricoprirei di baci, per quanto è goffo.
Mi ha abbracciato e mi ha detto
"eh, cara signorina Hynde!"
io mi sono girata, gli ho sorriso e passato una mano sul viso, una carezza scivolata che poi è scivolata sulla gamba e ho abbassato gli occhi, facendo finta di non tenere conto di una serie di momenti passati che ci hanno portato fino a lì, partendo da una "your song" cantata a duetto il 9 settembre di 1 anno fa , passando per cene in ristoranti assurdi e allagamenti di casa inopportuni e non travalicabili. e che gli piaccia o meno, che fatichi ad ammetterlo o meno, abbiamo costruito insieme un patrimonio emotivo, piccolo, esiguo, e soprattuto fàtico. senza poter fare progetti, senza poter sapere quando e come arriverà il momento in cui ci vedremo.
attraverso oppositori, sostenitori e distanze elastiche in base alle situazioni, sono passati più di 400 giorni, e io ci sono stata, nel suo vissuto, e sono una cosa diversa da qualsiasi altra.
Lo so, e l'ho visto bene ieri sera in almeno due momenti,
il primo, quando (argh) mi hanno costretta a cambiare i due biglietti di parterre con due del terzo anello (TACETE OGNI COMMENTO, IDDIO SOLO SA COSA HO SOFFERTO) , e prima di questa democratica soluzione, lui ha preso i due biglietti marroni in mano e guardando quelli blu di S., V., M. M. e C., ha detto "Alle brutte, noi andiamo giù."
Poi Madonna S. non è stata colpita da un fulmine come speravo, ed ha convinto il buttafuori a farci andare a soffrire per aria come tutti, lontani dal Matthew & co., e siamo andati su , con il vetro in faccia, per poi decidere (solo noi due, esaltati) di spenzolarci con le braccia urlando.
cazzo ci facciamo , gli dico, si gira , mi sorride.
"non potevo fare altrimenti", significa.
il punto è che io non gli credo più.
non è vero che si fa quel che si può. è altresì vero che si può quel che si fa.
secondo momento, stiamo per entrare nel palalottomatica, tappa al bagno, esco dal bagno con i capelli sciolti, e mi sento gli occhi grandi e luminosi, e so che si sente anche da fuori, quando me li sento io, esco e lo vedo fuori che mi aspetta, e mi aspetta con lo sguardo di chi è fiero di qualcosa , compiaciuto e felice, e mi piace, e vorrei che questo momento durasse la sera intera , lo affianco e mi dice
"hai fatto la cacca o la pipì?"
prosaico, sciocco, insostituibile, Paul.
e io ti amo, riuscirò a dirtelo mai?
e sarebbe pure la prima volta che lo dico io, senza che mi venga detto prima.
o continuerò a combattere con amici, ex ragazze (C. è c, come c. di russia, non se se ricordate..)
distanze, reticenze e parole in più?
usciti dal concerto, andiamo in centro , senza successo, non riusciamo a entrare da nessuna parte, ma va bene così, non fosse che Paulie ha gli occhi lucidi e un sentore di febbre e l'ho dovuto costringere a levarsi la lente che si era messo per essere bello e senza occhiali (vanesio e infantile), e a darsi il mio burrodicacao possibilmente non come se fosse un travestito, col lucido tutto fuori dalla linea delle labbra.
Prendersi cura di, preoccuparmi perchè ha scassato il cazzo prima del concerto per fare la pipì e poi a metà concerto non l'ha fatta, come se fossi io, come mi preoccupassi di me, non di un altro.
Di me.
come se io fossi lui.
Fine serata molto presto, MM è molto anziano, per cui cannetta insieme e tutti a letto, sarà proprio C., ad accompagnarmi sulla via di casa, ironia della sorte.
Sto per andare via senza scendere di macchina, ma vedo il suo labbro arricciarsi in giù, scendo, saluto tutti uno a uno, lui è l'ultimo, mi prende dalla base del collo, un bacio a destra, uno a sinistra, un'altra volta occhi negli occhi, l'ultima, per stasera, "mi raccomando", mi dice.
"non ne hai bisogno", rispondo.
Ci fissiamo un'altra volta prima di separarci, perchè?
Decidendo se magari abbiamo perso qualcosa?
Non siamo del tutto sicuri?

7 Commenti:

Alle dicembre 03, 2006 7:18 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Si vede il sentimento che sprizza da tutti i pori che questo post non ha...
Bello però, sapere che sei, che siamo, ancora capaci di emozionarci così per delle cose- per delle non-cose anche, in realtà- perchè è così bello quando senti un'emozione che ti parte da dentro e sai che è tutta roba tua. Che è una cosa che nessuno ti può imporre, vendere o togliere. Tua e basta.

Sono contenta che sia andata così, perchè non hai niente da rimpiangere, sono contenta che i tuoi siano tornati a farti da famiglia, perchè tornare a casa tua l'altra sera e trovare quel calore che mancava da tempo è stato bello, perchè sono convinta che prima o poi, se il sentimento che prova non è solo amicizia - e siamo tutte sicure di questo - non potrà più continuare a mentire a se stesso.

Ma la gioia più grande sono le emozioni PURE.
Ti voglio bene.

 
Alle dicembre 03, 2006 9:22 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

[commossa]

 
Alle dicembre 04, 2006 1:22 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

Mi commuovo pure io, sempre più sulla strada della vecchia zitella piagnona.
Che belli che dovevate essere insieme, con la complicità che si crea tra due persone che si vogliono bene e che si stimano tanto.
E che si mancano a vicenda quando non si sentono.
Non può mentire a se stesso per sempre e nascondersi dietro alle sue paure.

 
Alle dicembre 04, 2006 1:23 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

Ah poi, io c. di russia non lo so chi è.

 
Alle dicembre 04, 2006 5:19 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

come no? caterina la eeeeeeeeeecs.

ma c'è un epilogo quantomeno sconcertante che non posso racconatrvi dalla libreria.
ah, giulia, gli ho raccontato del NEVROTICO.
ci vuol giocare, vincendo.
anche se egli ritiene che "le cose fatte a mano e regalate contengono in sè una certa arroganza, che me le rende nauseanti."
[che si ammazzi]

ma qualcuno deve parlarci di una città distruttiva o sbaglio?

 
Alle dicembre 04, 2006 6:54 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

ecco infatti, raccontaci del tuo week. io non ho nulla da raccontare... :( sono stata alla fortezza al festival della creatività, che di creativo non aveva nemmeno l'ombra, però mi sono divertita a commentare ogni persona che passava. non male!

 
Alle dicembre 04, 2006 7:49 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

ogni regalo contiene in sè una certa arroganza, pensando, quando lo si compra, di conoscere gli effettivi gusti del destinatario.
Per la produzione industriale, che tolga tutto ciò che c'è di artigianale al gioco e che metta un operaio cingalese ad azionare un bottone della macchina produci nevrotico ogni 2 ore, mi sto attrezzando.

Voglio sapere tutto dell'epilogo sconcertante e pure di questa Caterina. Ho perso un sacco di neuroni a Dublino, forse me la sono scordata.

 

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