martedì 27 marzo 2007

...

Ho chiesto a Victor cosa pensasse dei miei occhi.
Stavamo dormendo e forse era stanco.
Si è girato dall'altra parte e ha pensato che fosse una delle solite cose che gli chiedo, quelle senza senso, che non capisce.
"quelle cose che dici ogni tanto tu", come fossi una malata di mente.
Ho avuto paura ad addormentarmi, per paura di fare ancora quel sogno.
Così ho chiesto a Victor cosa pensasse di Christopher Walken e lui ha risposto biascicando: "cosa vuoi che ne pensi?
Non so, dico, cosa ne pensi di lui, come attore, come persona.
"Non mi ricordo nemmeno che faccia abbia".
Così mi sono girata dall'altra parte e ho cercato di dormire, con scarsi risultati.
Alle 4 mi sono alzata e sono andata in cucina. C'era il coinquilino di Victor che mangiava dei cereali all brein nel latte freddo. Ho chiesto a lui cosa ne pensasse di Christopher Walken e lui ha risposto:"grande attore".
"E di Vincent Price, cosa ne pensi?"
Ma non sapeva chi era Vincent Price e mi è risultato difficile spiegarglielo.
Sono tornata a dormire e per un pò credo anche di esserci riuscita.
Al mattino sono uscita per comprare il giornale, ho camminato un pò per Torino e mi sembrava di starci da anni. Mi sembrava di esserci arrivata un'infinità di tempo prima. E invece erano solo poche ore. Ho detestato questa sensazione di familiarità che mi ha accompagnato tutto il giorno.
Non ho detestato camminare fino al fiume dandogli la mano. Solo per pochi minuti, altrimenti si spaventa, troppo affetto.
C'è più amore e affetto in quel gesto che in mille altri considerati più intimi. Gesti che facciamo da tantissimo tempo e che per tanto tempo hanno perso significato.
Credo che questi giorni nella città che è diventata sua siano valsi solo per quel gesto, che ho fatto con estrema spontaneità senza sentirmi fuori contesto, come mi sento spesso.

Per il resto, il progetto è di dare 3 esami in una settimana.
Cazzeggi un anno, recuperi in una settimana. Verrebbe da dire viva la riforma ma pare troppo anche questo.
Oggi all'esame di marketing ho cercato pure di copiare e non avevo nemmeno capito la domanda, quindi non sapevo dove cercare.
Ho aperto il quaderno da sotto i piedi, cercando la pagina in cui pensavo ci fosse la risposta. Non riuscivo a capire dov'era la risposta, forse era il capitolo 1, il capitolo 2? Quale libro? La dispensa?
Andassi a lavorare, guadagnerei felicità. E pensare che un tempo mi piaceva l'università, pensare che non avevo mai avuto bisogno di copiare ad un esame, pensare che mi piaceva studiare e ritenevo inutile non farlo e prendere voti solo perchè ero capace di leggere un bigliettino scritto in piccolo. Così non ho trovato la pagina che cercavo.
Ho girato lo sguardo al tipo dietro di me, vecchio compagno della vecchia facoltà.
Lui, lo so, dal primo anno (ormai una vita fa) copiava sempre.
"Passi?" - chiedo io.
"Passo" - dice lui.
E nelle mani, in un biglietto stampato formato times new roman 8 la risposta alla domanda.
Copio e scrivo.
Il tipo accanto a me ha un piccolo palmare tra le gambe, ci ha scaricato dentro tutte le slide del corso. "Sono pure in pdf, facilissimo metterle dentro" - mi dice prima di iniziare il compito.
Verrebbe voglia di alzarsi, gridare e dire: che merda fare l'università in questo modo.
Ma ci sarebbe da rispondere: potevi studiare meglio.
Fatti i cazzi tuoi.
E' sempre stato così.
Comunque solo chi studia va avanti.
In ordine sparso e da voci diverse.
Invece finito il compito consegno, magari mi bocceranno, magari prendo un voto basso, magari alto, magari non mi interessa nemmeno.
Le facce sbalordite dei miei compagni, che non conosco per niente, mi fermano per dire: "hai copiato anche tu?"
Giovedì ho un altro esame, è orale quindi non si copia. Si inventa e si fa leva sulla proprietà di linguaggio. So già anche l'assistente che mi interrogherà sul quale fa leva una certa, come dire, predisposizione all'ammiccamento.
Ma io non le faccio queste cose, non copio nemmeno.

7 Commenti:

Alle marzo 30, 2007 8:45 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

io sono sempre stata un'accanita sostenitrice della supercazzola, e infatti sempre qui sto.
però pensare di alzarsi e gridare "AAAAAAAAAAAAAAAH NON VA BEEEEEENE"
mi pare davvero una reazione da nerd, eh chloe!

quanto ai tuoi occhi,
trovo gravissimo non aver ottenuto risposta.
cosa fa Victor? mi casca così, sulla domanda semplice, ANCHE SE POI SEMPLICE NON E'?

 
Alle marzo 31, 2007 7:22 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

sono nerd dentro, in fondo in fondo.
Poi oggi ho perso un'ora e trenta minuti su un sistema di matematica e se avessi avuto un nerd accanto lo risolvevo in cinque minuti.

Non è grave non aver ricevuto risposta alle 2 di notte, direi normale. Se poi avesse risposto con quelle frasette che tanto non sopporto allora lì sarebbe stato grave. Graverrimo.

 
Alle marzo 31, 2007 9:43 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

ma l'hai sognato o no,poi?

 
Alle aprile 01, 2007 12:25 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

diciamo di no.
Sarà che ce l'avevo vicino e se lo sognavo pure poi sarebbe stato un pò esagerato. Non è che posso avere sempre la sua immagine nella testa e negli occhi, un pò di moderazione.

E comunque pare che ci resti male quando gli dico che lo sogno in questo modo.
così mi sembra di aver capito.

 
Alle aprile 01, 2007 2:26 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

ma tu non devi dirglielo, che lo sogni in questo modo.
la prima lezione di vita di coppia,
a piè pari, proprio eh.

 
Alle aprile 01, 2007 6:50 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

ah no?
Non devo dire nulla?
Allora sbaglio tutto.

 
Alle aprile 01, 2007 8:08 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

no, no, stavo esagerando.
è tutto soggettivo, quando si pensa per due.
io non l'avrei detto.
ai tempi del mio primo amor, sognai per tipo una settimana che mi rincorreva per ammazzarmi.
non gliel'ho mai detto, paura che iniziassero una serie di ragionamenti del tutto consci per giustificare manifestazioni figlie dell'inconscio. avrebbe portato a conseguenze, secondo me. ma magari no, appunto.
è che io sono figlia dell'emotivo.
che farci.


nel frattempo, il caro paulie dopo la mail non smette di chiedermi come io stia, aggiungendo prima che vorrebbe ricevere buone notizie, e poi facendomi mandara sms da amici comuni che poi non resistono e per la gioia mi dicono che è lui il mandante della domanda.
roba da matti.

 

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