sabato 17 marzo 2007

A Jamie, a fronte dei discorsi di ieri sera, e un po' per stasera.

Dalla donna che sono
mi succede, a volte, di osservare nelle altre, la donna che potevo essere;
donne garbate esempio di virtù, laboriose brave mogli, come mia madre avrebbe voluto.
Non so perchè
tutta la vita ho trascorso a ribellarmi a loro.
Odio le loro minacce sul mio corpo
la colpa che le loro vite impeccabili,
per strano maleficio mi ispirano;
mi ribello contro le loro buone azioni,
contro i pianti notturni sotto il cuscino,
contro la vergogna della nudità sotto la biancheria intima, stirata e inamidata.
Queste donne, tuttavia, mi guardano dal fondo dei loro specchi;
alzano un dito accusatore
e, a volte, cedo al loro sguardo di biasimo
e vorrei guadagnarmi il consenso universale,
essere "la brava bambina", "la donna per bene", la Gioconda irreprensibile,
prendere dieci in condotta dal partito, dallo Stato, dagli amici, dalla famiglia, dai figlie
da tutti gli esseri che popolano abbondantemente questo mondo.
In questa contraddizione inevitabile tra quel che doveva essere e quel che è,
ho combattuto numerose battaglie mortali,battaglie inutili,
loro contro di me- loro contro di me che sono me stessa -con la psiche dolorante,
scarmigliata,trasgredendo progetti ancestrali, lacero le donne che vivono in me
che, fin dall'infanzia, mi guardano torvo
perchè non riesco nello stampo perfetto dei loro sogni,
perchè oso essere quella folle, inattendibile, tenera e vulnerabil
che si innamora come una triste puttana
di cause giuste, di uomini belli e di parole giocose
perchè, adulta, ho osato vivere l'infanzia proibita
e ho fatto l'amore sulle scrivanie nelle ore d'ufficio,
ho rotto vincoli inviolabili e ho osato godere del corpo sano e sinuoso di cui i geni di tutti i miei avi mi hanno dotata.
Non incolpo nessuno.
Anzi li ringrazio dei doni.
Non mi pento di niente, come disse Edith Piaf:
ma nei pozzi scuri in cui sprofondo al mattino, appena apro gli occhi,sento le lacrime che premono, nonostante la felicità che ho finalmente conquistato,rompendo cappe e strati di roccia
terziaria e quaternaria,vedo le altre donne che sono in me, sedute nel vestibolo
che mi guardano con occhi dolenti e mi sento in colpa per la mia felicità.
Assurde brave bambine mi circondano e danzano musiche infantili... contro di me;
contro questa donna fatta, piena, la donna dal seno sodo e i fianchi larghi,
che, per mia madre e contro di lei,
mi piace essere.






[Gioconda Belli]



vedi di dare tue nuove al più presto, il resoconto del mio rendezvous può attendere, del tuo lo esigiamo quasi in tempo reale, essendo di natura Alta, Altissima.

4 Commenti:

Alle marzo 18, 2007 9:13 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Ma non si pò essere due donne contemporaneamente e adesso, io, davvero, non so scegliere chi voglio essere. Non voglio tornare ad essere vulnerabile. E non voglio essere nemmeno la donnetta che vive della coppia. Alla fine cos'è che i miei post parlano solo di me e lui e di come sto male io e bla bla bla? Cos'è? Non ho altro da dire io?
E quale Jamie, torno a dire, voglio essere io? Ma chissà dov'è finita la Jamie di prima, io non ne sento più l'odore ( anche perchè, ve lo giuro, quel sentore di lezzo ancora mi accompagna, gesù ). Forse sì, forse sotto la scorza che mi ricopre e dietro questa faccia da zoccoletta che mi si è stampata in viso esiste ancora quella ragazza "verde, celeste e colorata" che tanto amava. Ma io non lo so se voglio di nuovo esserlo.

 
Alle marzo 19, 2007 10:21 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

va' che si sa benissimo che hai un sacco di altre cose da dire, razza di demente. è che se siamo ellissiane, ma soprattutto distrutte, inevitabilmente i nostri post tenderanno a sottolinearlo.
giusto ieri sera a telefono con Chloe stavamo pensando alla colonia felina che potremmo gestire se andassimo a vivere assieme, a Roma tipo. Le gattare distrutte. E in più Feuerbach, che mica posso ucciderlo eh.
tanto mi pare evidente che con l'altro sesso ci riesca in maniera pulita solo la fase della Bestia a Due Schiene.

Tornando seria, la donnetta che vive della coppia, è poi così male, se sta bene? se riesce a stare bene,a guadagnare serenità?
io non potrei, arrivata a ora, non potrei più avere un uomo fisso che vedo ogni giorno. sarebbe tipo , la galera, forse anche da innamorata, è un problema di spazi e tempi, che se sei abituato a organizzare per uno, in due diventano un bello sbatti. o un'oppressione.
in 5 anni che hai saputo pensare per due, non ti è mai pesato, o non lo hai dato a vedere. hai avuto un mese di ripresa, un mese solo tuo.
ora sai cosa c'è da un lato e cosa dall'altro.
e torna in ballo uno dei guru della mia educazione sentimentale
"La vita è fatta di scelte, bambina, non te l'hanno detto?"
[la cara Ursula, la strega del mare ]

n.b.: per la faccia da zoccoletta, mnnnh.. è tardi. dopo i 14, o ce l'hai e aumenta in intensità, o non l'avrai mai.
come speri di fare a togliertela, sentiamo.

 
Alle marzo 19, 2007 4:00 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Per Dio non mi pesava per niente! Pensare per due. Ma poeticamente e banalmente parlando, proprio con lo strapassero l'altra sera ricordavamo quanto è duro e faticoso e difficile costruire e quanto poco basta a distruggere. Come un castello di carte sul tavolo in cucina. Un soffio e giù.

E tu, mia poco sveglia amica, ma proprio a Roma se la dovemo fà stà bbenedetta colonia?

 
Alle marzo 19, 2007 5:07 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

a Roma mi pare di capire che ci siano già tanti gatti, io la concorrenza con le altre gattare non la voglio.
troviamoci un paesino sperduto in campagna in qualche nascosta provincia del nostro bel paese.

Jamie, 5 anni, hai costruito un rapporto di cinque anni, io non sono capace nemmeno di costruirlo per 2 mesi.
Sei tu quella che sa vivere in coppia, anche se nella nostra colonia di gatti non saranno ammessi uomini o cose del genere. Solo il tottone.

 

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