sabato 24 marzo 2007

stenografia emotiva di un pensiero

Letizia Russo ha 25 anni, come me, come Jamie.
Ha fatto il liceo classico a Roma, dove è nata, e non frequenta università nè tantomeno ne ha frequentate, ha scritto un fottìo di testi teatrali nonostante l'età - la stessa mia, ribadiamolo , facciamoci male - e un testo teatrale degno di menzione , che si chiama Tomba di Cani, col quale ha vinto il premio Tondelli al RiccioneTeatro.
E io lavoro in una libreria. Ci saranno dei perchè , presumo.
Mi piace da matti, anche quando la rappresentano di merda, ed è una vita che aspetto di vedere un suo nuovo testo, per cui fiera e determinata, ieri esco dal lavoro e mi dirigo immediatamente al Teatro Studio appena fuori città. Nel foyer io, 6 giornalisti di cui 4 identificabili per nome cognome, e tipo ... umm... 23 ? 25? diciamo 27 [ma esagero] spettatori paganti, più della metà omosessuali, dato che lo spettacolo "Primo Amore" si inscrive nel programma di DiversaMente, rassegna teatrale a cura di Azione Gay e Lesbica.
Benissimo , care, la vostra Lauren ha i nervi così a fior di pelle [ o "le arterie principali così tragicamente esposte"? non saprei come dire, per dovere di cronaca ] , da non trovarsineppure particolarmente a disagio con sé stessa nel sentire, durante lo spettacolo, gli occhi allagarsi, e poi sciogliersi lungo il collo, in un silenzio da cerimonia, con la gola stretta a doppio nodo,
ingoiare saliva ,
ingoiare saliva .

Non succedeva dai tempi di Anna Cappelli, Lauren collezione autunno inverno 2003, nel bel mezzo del monologo di Anna, in cui lei si appresta a mangiare il cadavere del marito per poterlo tenere con sé per sempre - il tutto spiegandogli che lo cucinerà a dovere come se cenassero assieme loro due, che inizierà dal cervello che le è sempre appartenuto poco visto che lui è riuscito a nasconderle delle cose, infine che le viene da piangere perchè tutto le sembra ,davanti al cadavere, così inutile - proprio a metà monologo, Lauren è caduta dentro l'attrice. Caduta dentro, come se fosse lei a gridar fuori tutte quelle assurdità, proprio come se fosse lei ad aver ucciso chi amava e si stesse apprestando a dissezionarlo per metabolizzarlo.
Come si fa alla fine di ogni rapporto.
Magari non fisicamente, ne convengo.
Allo stesso modo ieri sono caduta dentro di lui, dentro questo tizio che tornava al paesello dopo anni e incontrava il suo primo amore, il suo "Dio quindicenne", che aveva pregato di non crescere mai, di non farsi vedere né a 30 né a 40 né oltre, e che invece malgrado ogni preghiera è cresciuto, invecchiato e "guardati, con addosso quella tana di grasso in cui ti sei infilato per scappare da me", ed è rimasto lo stesso che era, la stessa vigliaccheria ,sempre lì, senza lasciare il paese, senza dichiarare la sua omosessualità;
sono caduta in questo tizio e ho sentito il naso diventare rosso e i condotti lacrimali riempirsi in un momento che diceva più o meno così

"ci siamo mangiati per mesi, per mesi ci siamo mangiati, un gioco , un film , vieni un po' da me, un bicchiere, i bottoni che dovevamo raccogliere da terra e ricucire in fretta, i tentativi di nascondere quello che stavamo facendo agli occhi dei tuoi che ci sorpresero , far finta di lottare come fossimo Uomini, come gli Uomini ci si aspettava noi fossimo, ci siamo masticati per mesi e mesi, e usavamo tutto, avevamo imparato tutto mangiandoci in pochi mesi, ad utilizzare le dita , il culo , il cazzo, e l'amore - PAUSA - pure"

Ecco, credo di non aver più retto, proprio sul "pure". Trattato alla stregua degli organi , degli arti, così funzionava. Così funziona ancora, immagino.

Lo sapevo fare anche io.

2 Commenti:

Alle marzo 25, 2007 10:02 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

Ci sono due cose che non mi piacciono in questo post.
La prima è pensare a cosa hanno fatto altre persone al pari della nostra età. Pensare: "quello a vent'anni ha scritto quel libro (un nome a caso), io non so scrivere nemmeno la lista della spesa", è sbagliato, non porta da nessuna parte.
E la seconda cosa che non mi piace è quella frase finale al passato.
Lo sapevo fare anche io.
Non vuol dire niente. Serve solo a deprimersi ancora di più al pari del pensare che altri hanno fatto cose grandiose alla nostra età.
Poi se l'intento è deprimersi a vita e star lì a fare le gattare sul serio allora informatemi per bene che mi organizzo ma non credo siamo a questo punto.
Tanto vale gioire di saper ancora piangere nel sentire un pezzo teatrale, pensa se ti scivolasse tutto addosso, allora sì che potresti parlare al passato e dire: "io a 25 anni lavoro in una schifosa libreria perchè non valgo niente."
Non valgo niente perchè non sento niente e qui ci sarebbe da deprimersi sul serio. Non credo sia il tuo caso comunque.

Ho fatto il tema, scusate.

 
Alle marzo 26, 2007 1:17 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

già, hai ragione.
io appartengo al sensibile e non allo scibile, ed è questo a fregarmi.
l'autocommiserazione è figlia di una piattezza fiorentina che ha caratterizzato la serata trascorsa dopo quello spettacolo.
per quanto allietata da erba e vino.
ma ora scrivo un post da persona presente a sè stessa. attenta eh.

 

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