giovedì 13 settembre 2007

Di getto e incomprensibile

Se solo potessi tenere di nuovo la tua testa tra le braccia, mettere la mano tra i capelli e sentire ancora quel profumo.
Se solo riuscissi a ricordarmi che suono aveva la tua voce quando mi chiamavi così.

Non potrò dire parole sensate, non potrò ricordare le cose solamente come fa comodo a me, farle sembrare diverse o migliori solo perchè sono lontane. Che se lo ripensi il dolore non sembra poi com'era, si attutisce e diventa leggero, così leggero che non solo non fa più male ma rievocarlo produce in te una sorta di nostalgia.
Ho aperto una scatola ieri e ho pianto.
Per strada mi sento felice e mi metterei a urlare, non è nemmeno primavera.
Sul pullman non posso cantare a squarciagola come facevo in motorino.


Sentire il male di una parola sbattuta in faccia, che ti serra la gola, che è così violenta nel suo essere pronunciata con tanta calma che ti ferisce fin nel profondo. Vorrei che non mi tremasse così la voce quando le emozioni mi arrivano alla bocca, quando non riesco a guardare gli altri negli occhi, ed essere capace di dir loro che non ci sto ad essere trattata così. A sentirmi ignobile perchè ho deciso di tenere per me quelle ore, che ho speso con tanta fatica - ma anche con tanto piacere, certo - per quasi due anni. Perchè non voglio pensare che andare in un posto che amo così tanto diventi un peso e non più un piacere. Io voglio esserci a tempo pieno per i miei cani, voglio dedicarmi a loro e basta. E' una colpa?


Uscire a corsa da qui, nell'aria fresca della notte, correre da te e dirti di me, dirti tutte le cose che avrei voluto urlarti in faccia mille volte.
Chiudere gli occhi e immaginare ometti che ballano a suon di musica, ometti piccoli dalle gambe lunghe, in alto a sinistra nella mia testa, circondati da un vuoto pieno di scarabocchi che nemmeno io riesco a capire. Pensare mi fa paura, pensare a questa cosa infinita all'incontrario, che l'infinito ce l'ha intorno da tutte e due le parti. Come dire che in fondo non esiste niente.

E cos'è che ti fa sentire sempre inferiore?

Cosa pensi mentre corri, quando nelle orecchie spari dei suoni che servono per spingere un piede davanti all'altro? Pensi che se arrivi all'albero più avanti avrai quello che desideri, che se arrivi a quella casa - ancora cento metri - ci sarà qualcosa per te? Come se si materializzassero - forza - sulla linea immaginaria del traguardo - se corri ancora cinquanta metri avrai quello che desideri - gli oggetti delle tue passioni?
Dimostrare che puoi farcela.

Quello che ho pensato cinque minuti fa non è quello che sto pensando adesso e non è quello che penserò tra cinque minuti. Come fai ad avere delle certezze se non ti credi nemmeno tu?

3 Commenti:

Alle settembre 13, 2007 10:48 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

Di getto sì, incomprensibile, lo speravi magari, ma non è andata così.
Mi torna in mente di nuovo il buon vecchio Trueba di tanti post fa.
"La felicità era un luogo verso cui bisognava tendere, ma dove non era consigliabile arrivare."
Tu invece gliela fai jamie, gliela fai, a esser felice. SU.
TUTTO MAIUSCOLO . SU.
domani a pranzo ti faccio la pasta pesto ricotta e pomodorini.
un must per la chiusura estiva.
ci stai?

 
Alle settembre 14, 2007 11:04 AM , Blogger chloe byrnes ha detto...

infatti si capisce bene cosa volevi dire.
Certo che qui dentro, in questo momento, mi sembri l'unica veramente in grado di aspirare ad una vera felicità e magari già ci sei dentro.

Le certezze poi non esistono per nessuno. Nemmeno verso se stessi.

 
Alle settembre 14, 2007 1:20 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Vi ringrazio ma io STO bene. Sono felice, veramente, mi sento serena, tranquilla, starei sempre con lui, la sera dormiamo abbracciati e la mattina ci baciamo appena svegli e ci diciamo buona giornata amore, l'uno cucina per l'altro, guardiamo DVD, leggiamo insieme sul divano, portiamo fuori i cani, facciamo la spesa, coccoliamo il gatto, parliamo di noi, facciamo due passi la sera in campagna, andiamo al cinema, facciamo progetti.
E non c'è ironia in questo mio scritto, questo è quello che veramente volevo per me. A volte mi sembra quasi di dover convincere la gente di questo, perchè se dico le cose con un tono leggermente diverso nessuno crede che io sia davvero realizzata. Ma è così.
Solo non credo che sia umanamente possibile non conservare bei ricordi di alcune persone e in certi momenti desiderarle con tutti noi stessi. Poi da qui a dire che lo cambieresti con quello che hai c'è un abisso.

 

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