martedì 6 febbraio 2007

LA MIA VACANZA A CUBA

Una mia amica una volta mi disse che soffriva di insonnia.
Me lo disse solo per dirmi: sono come te, abbracciamoci e guariamo i nostri mali.
Ma io come lei non mi volevo sentire e scansai il discorso.
Pochi giorno dopo mi racccontò di essere andata da uno psichiatra per guarire, lui le aveva dato dei farmaci.
Per spegnere la testa, mi aveva detto lei.
Ho pensato che era una cosa che riesco a fare pochissimo.
C'è chi dice che avere la mente sempre attiva è una gran qualità. E' una gran maledizione dico io.
La mia amica ha guarito l'insonnia, prende questi psicofarmaci tutti i giorni.
Dice che si è liberata da una schiavitù che la opprimeva da anni.Io la guardo e penso: sei schiava anche adesso ma non abbracciamoci, non è necessario.
Chi soffre di insonnia come me, lo sa.
Lo sa cosa si prova.
E' sempre un limbo, totalmente provvisorio, tra la coscienza e la chiusura dei pensieri.
Pensi costantemente a non voler pensare. Voglio smettere di pensare.
Ho letto su un giornale per donne che Cuba è come un limbo dove non aumentano nè le fughe nè le proteste, un'umida attesa stagnata nel tempo immobile. Come le mie notti. Attese interminabili per un buio che non arriva.
Allora Fidel è come il mio cervello, che non si spegne e che decide di abbandonarmi lentamente senza uno stacco improvviso, facendomi sembrare lo stare sveglia per ore la normalità del mio futuro. Transizione infinita. Da un regime all'altro, da sveglia a dormiente.
Riposo totale dei sensi.
Una volta ho visto un morto. Non un parente, un amico, un conoscente, il padre di un amico di mio padre, quindi nessun legame affettivo, e ho visto questo morto nella cassa, nel suo soggiorno. Cinicamente ho pensato che avrei voluto avere la sua stessa espressione. Mentre tutta la gente intorno faceva rumore, mentre tutti parlavano ricordandolo io ho pensato che mi sarebbe piaciuto avere la sua espressione. Pace e riposo.
Spingersi oltre il limite.
Oltre il limite del controllo della propria mente. Capita a volte di dormire per 14 ore di seguito. Meno fai e più sei stanca. Giro al contrario. Una ruota che gira al contrario va all'indietro e non serve a nessuno. Cerco di stancarmi il più possibile durante la giornata, meno momenti morti possibili, meno noia in ogni secondo. Così alla sera, al momento del giusto riposo, sarò stanca e il mio corpo non reagirà più. E invece è il contrario. Il limite si supera tante volte quando si è insonni. Guardare insistentemente l'orologio che hai posizionato proprio di fronte perchè devi sempre sapere che ore sono e accorgersi che nonostante siano le 4 di mattina non solo non riesci a dormire ma non hai nemmeno sonno.
E' questo il superamento del limite. Non riuscire a dormire e comunque non avere sonno. Gli occhi non sono stanchi. Non si chiudono a forza. Restano vigili tutto il tempo. E la testa corre, all'indietro. Sempre.
La noia ti schiaccia.
Mi annoio talmente tanto che devo per forza inventarmi qualcosa da fare. Occupare la testa, perchè vuota non riesce a stare. Per questo sono ipocondriaca. Perchè le malattie degli altri occupano pensieri. Per questo ho molti interessi, perchè occupano tempo. Ma la noia non ti stanca. Non ti fa dormire, ti fa solo disprezzare il momento in cui sei per l'ennesima volta, ancora sveglio.
Il limbo dell'insonne è un posto che dovrebbe essere vuoto e invece è sempre pieno, turisti occidentali vuoti come i pensieri notturni.
Tienimi compagnia mentre non dormo.

3 Commenti:

Alle febbraio 06, 2007 8:48 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

l'immagine è bellissima.
insomma fra tutte mi pare di capire che l'umore sia alto.
bisogna resistere, diceva un giornalista stolto vecchio fuori e dentro.
dal canto mio vi annuncio che le mail dell'altro giornalista, quello aitante e sadico,si vanno moltiplicando.
dovrò decidere presto che posizione prendere.
in ogni senso.

delle mie paranoie su bellezza e verità andrò dicendo nel prossimo post, magari non redatto come ora da una libreria deserta in attesa della presentazione dell'ultima cagata di Federico Merda Moccia.

 
Alle febbraio 06, 2007 11:41 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

beh no, no . forse il mio prossimo post sarà sulle cose che finiscono.
capitolo paul chiuso.
lui, mentre tentavo di spiegargli il mio processo di disintossicazione da lui.
è andata.
male.
sto male.
sto di merda
per l'esattezza.
vado a bere e vedo cosimo.
tirate le somme.
non sempre il lutto veste di nero e lacrima copiosamente.
vi abbraccio,mie belle bambole pensanti e quanto, pensanti.

 
Alle febbraio 06, 2007 11:42 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

[lacrimerò a modo per tutto il mese, lo sapete.]

 

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