giovedì 25 gennaio 2007

CAMPIONI DEL CUORE

Ragazze,
è un post complicato stile quello matematico. Visto che mi divertono un sacco. Se non capite non è importante, che certe cose nemmeno le capisco io nonostante sia la mia vita.
Un saluto.

Mettiamo il caso che la mia vita sentimentale vada a situarsi nella meravigliosa metafora del giuoco (dio quanto amo pronunziare questa parola) del calcio.
Stabiliamo che il campo di calcio sia molto stile Holly e Benji, che hanno fatto scuola in questo settore. Per cui due squadre, due portieri, attaccanti, difensori, centrocampisti e un campo interminabile.
Io sono Holly e Victor è il mago del pressing, ovvero Mark Lenders.
Holly era amico di tutti, amava il calcio, lo sport, l'amicizia, il rispetto, l'amore, un pollyanna al maschile. Mark era stronzo, cattivo, lucido e freddo con l'avversario ma con un cuore così come Heidi.
Povero ragazzo di periferia, cresciuto nel disagio trova il riscatto nel mondo sportivo.
Holly e Mark erano avversari. Giocavano in squadre diverse, la New Team e la Toho.
Mark cercava di rubare la palla a Oliver, sempre, nonostante fosse un attaccante, mica un difensore.
Holly scappava nella sua metà campo cercando, spesso invano, di resistere al pressing di Mark.
Perchè hai di fronte un ragazzone grosso e cattivo, con le maniche arrotolate con la faccia da duro, con il presente pieno di voglia di riscatto e non puoi fare altro che arrenderti. Se poi ti chiami Oliver Hutton e sei il fratello segreto di Candy Candy non puoi far altro che arrenderti.
Poniamo che Holly si arrenda sul serio al pressing di Mark.
Mark sta per segnare il suo punto. Il suo punto migliore. Il punto decisivo della vittoria finale. Nel caso reale della mia vita, la conquista definitiva. Siamo tutti animali, prede e cacciatori e ragioniamo in questo modo.
Mark corre per una quantità incredibile di puntate per tutto il campo che è una chiara metafora della vita. Incontra i vari Bruce Harper (Sean) carini e simpatici, paraculi quanto basta, degni avversari ma non così furbi e decisi con il vecchio Lenders. Incontra Bob Denver (Clay, per sua stessa ammissione http://5coinquilini.blogspot.com/2006/05/il-nuovo-carlo-pensiero-9.html) triste e sconsolato, arreso ancora prima di iniziare la partita.
Ce la fa e supera tutti gli avversari, con la palla tra i piedi, simbolo della ritrovata relazione di coppia. Sta per segnare il suo goal più importante e dopo aver superato un altro paio di anonimi e poco importanti difensori si trova davanti alla porta. Non è vuota perchè lì c'è il grande Benji. Sempre pronto a rompere i coglioni quando non è infortunato o impegnato a risolvere una delle sue solite crisi depressive.
Mark si prepara a segnare, Benji, l'indifferenza del mondo, la ritrosia per l'amore, la paura della stabilità, l'angoscia quotidiana, l'individialismo conquistato, l'egoismo troppo forte, la paura dell'ennesima relazione finita male, si prepara a parare il tiro.
Mark ce la mette tutta. Con lo sguardo appassionato e con la consapevolezza di aver eseguito un pressing eccezionale alza la gamba sinistra. Mancino, pensa Benji. Il piedi si avvicina lentamente alla palla, sta per colpire l'oggetto sferico che si trova immobile, ancorato al terreno. Il piede sinistro scarica tutta la sua potenza sulla palla bianca. Mark chiede a Benji, con lo sguardo, una sola cosa: "fatti da parte e lasciami segnare il goal". Benji vorrebbe spostarsi, le incertezze che lo tengono ancorato al terreno e pronto a salvare la sua porta lo costringono a restare fermo. Benji, che non è altro che l'ennesimo ostacolo alla vita di coppia serena, si sta per spostare vittima di una forza mai provata. Se i due giocatori più imporanti di entrambe le squadre vogliono che questo goal sia segnato la palla scivolerà in rete. Mark lo vuole, Benji si sposta, la palla sta per entrare.
Da lontano Oliver, corre come non ha mai fatto. Si lancia sulla porta e intercetta la palla.
"Non avrai la mia porta", grida a Mark, che si accascia a terra sconcertato e affranto.
L'arbitro fischia. Fallo di mano.

E' tempo dell'ennesimo calcio di rigore.

9 Commenti:

Alle gennaio 26, 2007 9:48 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

mark lenders era il mio mito fin da piccola, nonchè figura assiduamente presente nelle mie fantasie erotiche di bambina vispa.
peccato quei capelli sagomati in cartone, ma insomma io lui e Terence, erano mica fantasie da poco.
alle volte ci infilavo pure quella zoccola di Georgie, la bionda che non sapeva quale dei suoi due fratelli amare e quindi, scavalcando agilmente ogni ti po di taboo,distribuiva le sue grazie in maniera equa tra i due.
questo per dire?
ah sì
che ora penso al tuo Victor immaginando il MIO mark lenders.
drammatico.


benji,
benji è la metà oscura.
sei tu che sei due personaggi.
poi non assomigli a Paulie?
seh
te piasarìa...


[e cmq, è LA DURA LEGGE DEL GOL, diceva un gruppo cult della tua infanzia, cara chloe...]

 
Alle gennaio 26, 2007 11:41 AM , Blogger chloe byrnes ha detto...

Io scelgo Abel, decisamente dal fascino più maturo rispetto ad Arthur. Ma anche lì poi interveniva il damerino biondo, stile Antony di Candy.
Ma guarda che il mio Victor assolmiglia pure un pò a Mark Lenders. Pelle scura, capelli scuri, gioca a calcio con tutto il conseguente fisico che deriva da anni di pratica.
Che a pensarci io mi vedo con uno che al massimo assomiglia a milhouse, altro che Mark Lenders.

È la dura legge del gol
fai un gran bel gioco però
se non hai difesa gli altri segnano
e poi vincono

Loro stanno chiusi ma
alla prima opportunità
salgon subito e la buttan dentro a noi
la buttan dentro a noi

recitava il grande Max

 
Alle gennaio 26, 2007 11:59 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

certo
che fine metafora, se si tiene presente il goco dei sessi,
questa del Pezzalone eh..

shame on you per non averci dato un'immagine del buon lenders in questo post.

ah, ieri Paulie ha telefonato.
ma questo merita un post a sè, temo.

 
Alle gennaio 26, 2007 12:14 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

certo che merita un post.
Mi incenerisco dalla curiosità altrimenti.
Ma non avevi delle foto dello spagnolo?
Poi mi dici che non devo scrivere il nome e poi che devo mettere una foto.
Il pezzalone ha sempre ragione. Tiè pure la rima.

 
Alle gennaio 26, 2007 12:23 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

fava, tu sei una fava, ormai è comprovato
un'immagine di Lenders, non di Victor.

non so quando potrò produrmi in un post, dato che qui si aggira il megadirettore galattico e già è tanto che io riesca a perpetrare nel mio intento di boicottaggio nel mio piccolo, i risultati dei cui sforzi consistono appunto nella mia presenza qui illico et immediate.
dopo ?
no

 
Alle gennaio 26, 2007 12:29 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

lo so, me ne rendo conto ogni giorno di più.
Ma prima o poi tornerai per raccontarci della telefonata di Paul? Mica subito.

Renditi conto, ho un esame alle 16.30, non è mica possibile fare gli esami così tardi. Così arrivo bella stanca e provata dalla mattinata di ripasso selvaggio che comunque non serve a nulla.
comunque nell'esame riuscirò ad usare l'espressione illico et immediate, che mi piace un sacco.

 
Alle gennaio 26, 2007 12:40 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

potresti pure sfoderare un ILLO TEMPORE.
Paulie l'ha fatto in una trattoria, circa gli gnocchi del giovedì.
"ILLO TEMPORE, al giovedì qui servivate gnocchetti e ciriole ala ternana."
tu immagina.

quando esaurirò i ricordi comuni a entrambi , puttana la rana? [per non dir batrace meretrice, che mi piace un sacco il suono che ha]

 
Alle gennaio 26, 2007 12:46 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

merda, per l'esame!

 
Alle gennaio 26, 2007 7:57 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

no, mica per nulla, sto ascoltando alberto fortis e spargendo bolle di crystalball per tutta la stanza. non son mica cose che si fanno senza avvertire queste, eh...uno si deve preparare psicologicamente...

ragazza, hai un futuro come scrittrice ( e come concorrente dell'EG - editrice giochi - ) ma questa è un'altra faccenda. La matematica mi era piaciuta un po' meno a causa di brutti trascorsi, ma questa...

ma sei sicura di volerti identificare proprio con Holly...io non ci giurerei...

 

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