venerdì 2 marzo 2007

De senectute

Le passo vicino per cambiare una banconota da cinque euro in monete - che negli ospedali e nelle cliniche si sa, sono merce preziosa - e quasi non la vedo.
E' presto, così presto che fa quasi strano non sentire già i lamenti, le frasi sconnesse, lo scalpicciare degli zoccoli di gomma delle infermiere, lo stridere delle ruote sui pavimenti inceratissimi.
Sta seduta nella sua carrozzina, ha la testa appoggiata alla macchinetta del caffè, sembra fatta di carta, la pelle chiara e increspata, più profondità su occhi e bocca, i capelli come una nuvola grigio chiaro,
se non fosse che per un attimo mi vien da pensare che forse è morta,
direi quasi che è una visione epifanica.
Tling TiTiTling Tling Tling Tirititititling. A pioggia, i miei spiccioli sputati giù dal cambiasoldi.
Sobbalza per il frastuono, forse l'unico suono in tutto l'edificio , e io la seguo a ruota, mi si solleva lo sterno quanto basta mentre realizzo che è sveglia, è viva, solo , dormiva.
Dormiva, aspettando che qualcuno passasse di qui , per potergli protendere una mano, una mano di carta, piena di pezzettini di rame, per poter emettere un flebile:
"Che me lo piglia i'ccaffè, signorina?"
Guardo la mano, i ramini che ne riempiono il palmo , il palmo di carta, e gli occhi della signora, sembra in fermoimmagine, le riguardo la mano e sorrido, con una certa fatica, ma sorrido, cerco di non sentirlo questo brivido sulla schiena, mentre assisto al mio braccio che si alza per l' introduzione delle monete , il dorso della mano rosa di carne e le estremità rosse di smalto.
Rosso vivo.

Anche le mie mani saranno di carta?

Le porgo il bicchierino bollente, apre il piccolo pugno di carta e lo fa diventare una piccola tenaglia, come le mani dei personaggi Lego, avete presente? Lo beve continuando a guardarmi, io le sostengo lo sguardo e sorrido, a dispetto del rumore che fa bevendo, che normalmente mi causerebbe due tre dita di pelle d'oca. Ma non si può non sorridere. L'ho imparato da poco.

- Mi viene in mente il sorriso che ho fatto pochi mesi fa a mia zia Anna, il giorno prima che morisse. Anche se lì , gli occhi allagati non li ho potuti fermare. Ma tutti intorno mi dicevano "Sorridi, le devi sorridere, lei non ti riconosce magari, ma le devi sorridere." Non ho mai faticato tanto credo, per tirare su gli angoli della bocca. Sarà stata anche colpa de irivoli d'acqua salata che mi ci finivano dentro. -

Allora ora che sono davanti a questo origami con l'anima, a questa carta velina di donna, pesco dal mazzo il sorriso che ho imparato da poco, e una volta finito il caffè, anche lei mi sorride indietro.
Salgo le scale, sempre con l'angoscia di incontrare ancora qualcuno che possa aver bisogno di aiuto, anche solo piccolo, anche solo il caffè, o il bastone da raccogliere, o il giornale da piegare.
Quando vengo qui dentro, a qualunque ora sia, da dovunque arrivi, cerco sempre di essere bella, di essere giovane e bella, come tutti gli eroi, per parafrasare una canzone, come se dovessi attraversare lo Stige , e rischiassi di essere tirata giù. Come se l'essere giovane e bella mi tenesse sul traghetto, al riparo dalle bracia di carta velina di chi nuota sotto.
Il punto è che per essere giovane e bella non bastano i tacchi, non basta il mascara, e purtroppo serve a poco anche sorridere.
Arrivo con l'armatura lucente e esco piena di chiazze rugginose, ogni volta.

Mia madre coi suoi 59 anni è la più giovane del reparto, e io sono praticamente un veliero in bottiglia, mi girano e rigirano, poco ci manca che mi facciano dire "Trentatrè" , cantare una canzone e saltellare su un piede solo. Per verificare che tutto funzioni, sapete?Una specie di cavia, una bestia rara.
Io ho bisogno di ripetermi che morirò prima di diventare vecchia. E spero molto , moltissimo, che desideri e realtà per una volta collimino, anche nell'eventualità di avere dei figli, anche se so che sul'ultimo potranno girarmi le palle, perchè non credo di avere abbastanza forza da poter assistere al disfacimento di me stessa. E non è un problema estetico, non sono le rughe., nè la pelle meno elastica, credetemi. Il contorno, il fottuto contorno. E' quello , che mi atterrisce.
La convivenza con mio padre, senza la presenza di mia madre, mi sta logorando.
Non capisco. Insomma, io non ho figli, ho un cane e già mi sembra di essere abbastanza oberata dalle responsabilità, così . Per quale cazzo di ragione devo sopportarmi tutta questa situazione?
Per restituzione, potreste dire voi.
Perchè coi genitori funziona normalmente così, loro ti danno ti danno ti danno finchè non ce la fai da te, poi proseguono la loro vita, poi iniziano a incammniarsi verso la fine, e lì intervieni tu, figlio, a restituire, appunto.
Il problema sapete qual è? Che io non ho fatto manco in tempo a fare la vita sollazzata dello studente cazzaro, essendo sempre a lavorare o simili, da che ho l'età per farlo. Trovarsi a 25 anni a misurarsi coi vuoti di memoria totali, con le stesse domande ogni dieci minuti, con gli stessi inutili commenti. E mio padre cazzo, era l'uomo che amavo, da piccina.
Assisterne al declino, non solo non è facile, ma mi crea la rabbia da innamorati, non so se avete presente, quella rabbia che nutri verso chi non ami più , semplicemente perchè non sopporti l'idea di non riuscire più ad amarlo.
Non è facile, e non ti fa staccare un attimo con la testa.
Spero solo che mia madre ricominci a camminare il prima possibile. Per il bene di tutti, non solo suo.
Il progetto resta lo stesso, studiare come una matta in questo anno, laurearmi e andare via per il biennio, lontano, lontano da Firenze. Una sorella ce l'ho, potrebbe pur far qualcosa lei, no?
E più chilometri metto tra me e questa situazione, più toccherà a lei.
Questo vi serva da lezione semmai doveste avere un marito che pensa di volere un altro figlio a 50 anni: il figlio, crescendo , a 25 anni avrà un padre di 75.
Ecco, poi tutto dipende da come ci se li porta. Ma il figlio non ha granchè da rallegrarsi. Quello che gli altri faranno tra 10 anni, a lui tocca subito.
Sicuramente sono molto incattivita, sicuramente va fatta una tara sentimentale [non sto pensando all'ospizio o chissà che eh] , sicuramente il tempo color bianco ghisa che affligge Firenze non mi è d'aiuto.
Ma ieri ho trovato su un altro blog, una citazione da un libro di Jayastro, un passo di un libro che invero non ho ancora letto, la cui protagonista è Alison Poole, per dirne una che non conosciamo,
e suona così:
"Dovrei odiarlo, mio padre, ogni tanto mi sembra proprio di odiarlo. C'è una storia, sui giornali, da qualche settimana, una ragazza ha pagato il suo ragazzo perchè le assassinasse il vecchio. Le famiglie, Gesù Cristo. Se non altro, coi fidanzati si può rompere. Quei vecchi romanzi pieni di orfani che alla fine ritrovano i genitori - verrebbe voglia di dire, non cercateli, si sta molto meglio senza. Credetemi. Prendetevi un cane, se proprio non ce la fate a star soli. E' una delle grandi ambizioni della mia vita - essere orfana. Con una rendita, naturalmente. E un harem di uomini che vanno e vengono ai miei ordini, belli e senza volto come quelli che ci si scopa in sogno."

santa alison poole


Nessun'altra nuova dal pianeta Lauren. Il mio giardino di nani è chiuso per via delle ferie mentali di Biancaneve, che come vedete non è affatto in ferie, ma ha la testa in altri problemi.
E sesso, amore et similia hanno la consistenza che hanno, come problemi, per cui , si eliminano per primi, come doveroso fare con le zavorre.
Ah, sì , ho un messaggio di monito per Jamie, si chiama Richey Edwards, era uno dei Manic Street Preachers. Non guardare il braccio, quanto il sorriso soddisfatto.Il sorriso da malato.
E régolati.

P.S.: Caro senzaidee, il nostro contest di letteratura erotica è solo rimandato. Proprio non avevo gli argomenti giusti, in sti giorni.

2 Commenti:

Alle marzo 03, 2007 8:19 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

beh, non potrebbe sembrare mai il mio braccio, io non ho tutti quei peli, che diamine!

La vecchiaia fa paura, non sai quante volte guardando i miei pazienti ( non quelli attuali, ovviamente ) ho pensato che non sarei mai voluta diventare come loro, che avrei dovuto fare più cose possibile nella mia vita perchè tanto prima o poi mi sarei ritrovata così, vecchia, forse sola, con tanti ricordi e tanta nostalgia dei tempi andati.
Proprio ieri dicevo ad un mio amico che le donne non dovrebbero mai invecchiare. Io di questa cosa ho tanta paura.

Poi ora in questo momento penso che la vita è cercare di andare avanti con la minor sofferenza possibile. Come sono arrivata a tutto questo? Mi fa troppo incazzare, accidenti! Accidenti, cazzo!
E' sabato sera e mi sento da schifo.
Poi non mi aiuta niente, mi perdo solamente in una spirale di pensieri dalla quale non riesco ad uscire, vorrei liberarmi di questo peso assurdo che mi sono ritrovata tra capo e collo senza nemmeno rendermene conto. Ma la vita è troppo breve perchè uno debba stare così. Soprattutto ora che è giovane. Mi ha fatto troppo male, cazzo, mi voleva così bene!

 
Alle marzo 03, 2007 9:04 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

E' tutto nel COME si invecchia.
Ci pensavo poco tempo fa, ragionando della Charlotte Rampling , con un sostenitore della linea del pensiero "doveva morire giovane" ed esser quindi bella per sempre.
poi la pensavo, nelle Chiavi di casa di Amelio. e non so con quale diritto potrei dire che non è bella, anche sfiorita e con le forme di una "signora".
Mnh boh,
io credo che "quanno ce sta 'a salute, c'è tutto".
anche vecchia, se sana e in pieno possesso delle proprie capacità.

Quanto allo strapassero, rilevo che almeno quando scrivi, esci dalla posizione granitica che ti vede solo dire "non lo voglio vedere". è un segno positivo, per me.
c'è speranza di ragionarne.
stasera è sabato sera, la mia grande madre luna diventa rossa , dalle nove e un quarto a dopo. e io sono intrappolata qui fino a mezzanotte. fai te.
poi esco e mi fiondo in un tempio del divertimento come il Central Park. fai te. maledetti compleanni di persone che adori e non vedi mai.


Ah, Chloe manda a dire che le nostre due personalità depressive non aiutano questo blog, e lei ha voglia di normalità.
Per cui, mercoledì io e te cara Jamie andiamo a vedere un qualcosa di orribilmente normale, che so, notte prima dei merdesami, eh?
Ma anche ho voglia di te, con quegli spiragli di pornosoft che fanno venir voglia di tirar su la paletta col numerino e votare.
che dici?
più normali di così, cazzo.

 

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