lunedì 9 aprile 2007

Una vita che ricomincia


Un monitor.
Una stanza semibuia.
Due numeri che mi dicono che i bambini stanno respirando e che il loro cuore sta battendo.
E la testa che viaggia per conto suo, quando ormai gli occhi vorrebbero chiudersi e devo tenerli aperti.

E' ricominciato tutto davanti ad un piatto di spaghetti alla piastra con verdure ed una improbabile - ma tutto sommato buona - birra giapponese.
Anfibi e collare, come se davvero me ne importasse di andare a ballare, come se davvero dovessi dimostrare che me ne importava di più di una cazzo di serata che del mio futuro, della mia vita. Per essere sempre, e fino in fondo, irrimediabilmente me stessa. La solita faccia stampata, tenedo i capelli sugli occhi, mentre lo ascoltavo parlare di porte in legno, e manigie in ottone anticato, e del giardino dove avremmo mangiato insieme, e della civetta che canta la notte, e delle finestre che apri appena sveglio al mattino per respirare l'aria fresca della campagna, e delle fioriere che non avrebbe mai riempito e che guardandole lo facevano sentire stupido perchè senza di me non avrebbe mai messo i fiori alle finestre.
E non ci credevo nemmeno più, non me lo ricordavo quanto era bello il contatto con la sua pelle, quanto vicina fosse la felicità che in questi mesi ho ricercato assecondando le mie passioni più perverse. Forse no, davvero "di là non è così bello come dicono".
Cosa mi fa sentire viva adesso?
Una speranza nel futuro, nel sentire che di nuovo le mie lacrime hanno un valore per qualcuno, che la mia voce non la sento solo io, che i segni sulla carne sono ora una cosa nostra e non solo mia e se mi prendi, e mi rigiri come un guanto, all'interno sono pulita perchè tu non mi fai male, dentro.

Ci ho creduto e ci credo.
Di nuovo ci credo.

E non voglio più avere paura.

3 Commenti:

Alle aprile 09, 2007 2:17 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

di là non è così bello come dicono, no, te l'ho detto più di un po', sentendomi per altro una futura gattara.
siete nuovamente entrambe felicemente coniugate, il mio giardino invece è di nuovo pieno di nani, ne dovrei vedere uno mercoledì, mi fa pure fatica, mi sa che lo bidono.
Paul è tornato alla grande con una ricca serie di cazzate delle sue, incluso che oggi avremmo dopvuto essere nella sua verdeggiante regione, pieni di vino ,girando di cantina in cantina.
mi vien l'occhio lucido, a pensarci.
te la ricordi, la poesia della gualtieri?

"amore che sei il mio destino / insegnami che tutto falirà/ se non mi inchino alla tua benedizione".

era questo, quel che intendevo.

 
Alle aprile 09, 2007 6:11 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

che bello.
Gioia e felicità per te, cara Jamie.
Da qui a dire che mi vorrei trovare nella stessa situazione e che ho la persona con cui trovarmici ci passa un bel pò. Per rispondere a quel "entrambe felicemente coniugate" di Lauren che mi ha fatto venire un pò di ansia addosso.

 
Alle aprile 09, 2007 7:20 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

sia lode al barone rosso, dunque.

 

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