martedì 25 settembre 2007

STIAMO SCOMPARENDO?

sottotitolo: non si deve solo scrivere delle nostre disgrazie sentimentali


voci del popolo: smetti di frantumarci


Ho finito questo libro prestatomi o regalatomi ( non mi ricordo i termini dell’accordo) da Lauren e mi sono identificata in parte con il protagonista.
Visto che qui siamo più o meno personaggi letterari dovrei smettere di essere la bella Chloe (della quale esistono pochissime foto che possano titolarsi “da vestita”) e diventare un ragazzino diciottenne in crisi esistenziale (termine abusato negli anni ’90 e fuori moda nei 2000).
Perché insomma voi siete Jamie e Lauren e io sono Chloe che finisce sbudellata e che a me è sempre sembrata un po’ fastidiosa.
Il personaggio di questo libro si definisce disturbato, va dall’analista senza trovare risposte, vive una specie di conflitto che diventa indifferenza con la madre e la sorella. Non ho sorelle ma con l’unico sangue misto uguale al mio che ho vicino funziona uguale.
“Ignorala”, diceva mia madre quando litigavamo da piccoli e io finivo per stare in silenzio per buona pace di tutti.
Lo strizza tira fuori il peggio di questo ragazzino, lo innervosisce e lo spinge oltre i limiti, oltre i comportamenti normali che terrebbe con qualunque individuo, giusto per educazione.
Così se il mio strizza si beve il secondo caffè, capisco che è tempo di smettere di fare la stronza con lui e almeno provo a parlarci civilmente, giusto per portare a termine quell’ora che siamo in qualche modo costretti a passare insieme.
Perché poi, come me, questo tizio da libro, gesù, uno che nemmeno esiste, ha sempre voglia di stare da solo e la maggior parte del tempo ritiene gli altri inadeguati al suo metro circostante.
Insufficienti per fargli cambiare idea, per considerare possibile un cambio di prospettiva alla propria vita, alla propria impronta, al proprio modo di stare al mondo.
In tante cose, resta da dire, non siamo uguali, nemmeno ci avviciniamo io e questo tizio inesistente. Parti di una personalità molteplice. Come tutti.
"E’ quando si finsice di considerarsi diversi che comincia il vero casino, che ti accorgi che non sei altro che uguale a tutti gli altri. E lì probabilmente vai in crisi". Dice Clay. Dice che tutti (cioè io) pensano di essere speciali ma in realtà siamo tutti uguali.
Bisogni, necessità, desideri e pene per non averli raggiunti.
Chiedere aiuto e vedersi arrivare un calcio un faccia.
Ma pare che gli amici siano anche questo e pare che io non abbia capito molto delle relazioni tra persone.


Vorrei in realtà vivere in un mondo semplice, poco complicato, in cui ti basta dimostrare disagio per essere aiutata, per sentire in qualche modo la mano di un qualsiasi Ralph Malph sulla spalla.
Solo per dire, magari ti capisco ora e magari ti aiuto anche al posto che badare a me e lasciarti lì.
Ma pare che per avere cose così dovrei andare a vivere dentro Happy Days e magari fidanzarmi con Potsie che ho sempre trovato in qualche modo più carino degli altri.
Vi salutano comunque, gli amici inesistenti nella realtà.
Ciao.


Per la sezione "non piangere sul film già visto", sono andata al cinema con mio fratello e mio padre. Che a dirsi sembra triste e a farsi lo è ancora di più visto che siamo andati a vedere i simpson, "ma non c'era niente di meglio" ha asserito mio padre quando è tornato a casa per spiegare la serata a mia madre.
Il momento del pianto però arriva quando, mentre sono in coda per prendere i biglietti, vedo Victor accompagnato dalla sua gentile nuova fidanzata.
Bella, bionda, simpatica e pare pure intelligente.
Lui fa un cenno con la mano per salutarmi e io rispondo e poi in un secondo vedo mio padre che gli si avvicina e che gli stringe la mano e dice: "quando torna tuo padre da Roma digli di chiamarmi che facciamo una cena".
Vedi a uscire con i figli degli amici di famiglia cosa si guadagna.
A rileggere, la scena sembra più triste della realtà ma è solo perchè a raccontarla se ne esagerano gli aspetti negativi.
Per il resto, mio padre, per mancanza di coraggio o interesse, non ha detto alcuna parola sull'accaduto.
Non so se ringraziarlo o fargli capire che in qualche modo sono viva pure io.

Per finire ultimamente ascolto con insistenza queste due canzoni.




9 Commenti:

Alle settembre 26, 2007 1:00 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

entrambe molto belle, le canzoni.
un po' come il libro che ti ho regalato, il cui titolo vale da solo l'acquisto , "Un giorno questo dolore ti sarà utile" del sempre ottimo James Cameron, del quale si consiglia caldamente anche Una sera dorata.
No, hai ragione, non si deve certo scrivere le proprie disgrazie sentimentali.
Ma ieri mi hanno pure arrestato ALberto Stasi, e non so come spiegarti la connessione tra le due cose, ma insomma sono ultra moscia.

vado a letto
leggendo l'ultimo brutto libro di Palahniuk.

bacini.

 
Alle settembre 26, 2007 10:13 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

hey.

 
Alle settembre 27, 2007 3:04 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

hey sean.

 
Alle settembre 27, 2007 11:02 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

scusa lauren ma veramente l'hey in stile fonzie era solo per chloe. Lei lo sa perchè.

A te se vuoi dedico un'alzata di pollice.
Ciao.

 
Alle settembre 27, 2007 2:57 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

mamma mia.
hai veramente fatto un corso accellerato di antipatia , e sei stato promosso con lode, vedo.

rock'n roll.

 
Alle settembre 27, 2007 5:08 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

dai lauren, a te lo dedico io.. ;)
accontentati: sono sempre meglio che proseguire nella lettura di "rabbia".

 
Alle settembre 27, 2007 6:47 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

a me sembra che tu insegnassi la corso di egocentrismo nella stanza accanto a quello di antipatia.
Frequenterò il tuo l'anno prossimo.

rock'n roll anche a te.

 
Alle settembre 27, 2007 8:33 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

sta cosa dell'egocentrismo inizia a farmi seriamente incazzare.
nella fattispecie, il bue da di cornuto all'asino, per altro.


sì, lò.
"rabbia" è terribile.
lo terminerò perchè sento di doverglielo, un dovere verso gli scritti precedenti.
ma è davvero una cosa improbabile, lettura faticosa,diciamo che specie se ami i dialoghi, e hai già letto altro dello stesso autore, vorresti poter chiudere gli occhi e averlo finito, perchè non aggiungerà nulla a quanto già sapevi e ti aspettavi da lui.

 
Alle settembre 28, 2007 9:57 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

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