giovedì 1 novembre 2007

L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLE FESTE COMANDATE

Scrivevo un anno fa sul mio vecchio blog morto, prima che esistesse questo:

"mercoledì, novembre 01, 2006

LA FESTA DI HALLOWEEN
Quanto le detesto le feste come queste. Giovani trentenni nell'uscita libera infrasettimanale che si divertono o si constringono a farlo. Perchè sei un perdente a stare a casa, a stare in silenzio per più di due minuti in mezzo alla gente, a non sbronzarti a dovere, a non fare il pirla per più di due minuti.
E insomma. Scema io che ci sono andata.
Però mi rendo conto sempre quei tre secondi prima che succeda il tutto di aver fatto la stronzata. Quando la macchina entra nel parcheggio del locale e un parcheggiatore con la torcia per l'occasione ti dice dove parcheggiare. E' quando vedo quella torcia che mi entra dritta in un occhio e ci comanda dove sistemare la macchina che mi rendo conto che era meglio se restavo a casa.
Una concentrazione di gente idiota che difficilmente ho trovato. La mia amica invece non concorda con me.
Non capisce quando mi soffermo all'entrata e le dico: Dammi tre secondi.
Lei dice: per cosa?
Non capisce che è una preparazione necessaria per superare tutti questi trentenni. Poi, è chiaro che nella serata abbia fatto finta anche io di divertirmi, di ridere alle loro idiote battute, ai loro sorrisi, agli sguardi e a tutto il resto.
E' Halloween, una delle feste più inutili del mondo, divertiamoci alla grande.
Penso al mio amico Ale che mentre sono qui mi chiama per dirmi che è ad una maratona di film splatter. Mi dice che è immerso in una visione apocalittica del mio corpo smembrato e con litri di sangue ovunque. Trovo l'immagine assolutamente adatta alla situazione e lo ringrazio per avermi regalato tre miseri secondi di redenzione.
Intanto i professionisti del divertimento, sorridono a tremila denti e continuano con i loro rituali.
Io vorrei tanto starmene in disparte e osservarli in silenzio ma non mi riesce. Vengo continuamente raggiunta da qualcuno che deve per forza e assolutamente parlare con me. Mi devono tutti raccontare la loro vita. Esternare il loro divertimento imposto.
Alle 2 per fortuna ritorniamo alla macchina.
Il parcheggiatore non c'è più.
Da appuntare su un agenda, se riuscissi ad averne una: ad Halloween 2007 hai la febbre."

Questa sera stessa scena. La differenza è nell'assenza del parcheggiatore, rimpiazzato da ben 25 minuti di giri a vuoto per cercare un parcheggio che non sia distante 2 km dal locale.
Giuro e prometto che l'anno prossimo sto a casa.
Avevo chiesto, con assoluta positività, al ragazzo di Tokyo di venire con me. E' venuto, ci siamo divertiti e dopo un pò lo vedo strusciarsi (come sono gentile nell'uso dei termini) con una tizia tutta trucco e pochi vestiti. Va bene, in fondo non ci dobbiamo niente, lo dico sempre anche io. Poi allora non ho capito perchè ha perso i successivi 30 minuti ad architettare scuse che non mi interessavano.
Come se avessi fatto una scenata o avessi mostrato più del dovuto interesse all'accaduto, come se sul serio mi dovesse delle spiegazioni. Come se quelle parole di scusa erano per me e non per lui.
Io la coscienza da bravo ragazzo non la lavo proprio a nessuno che faccia pace con il suo animo da ragazzo perfetto, che io non c'entro nulla.
Detto ciò, non ho sonno, non sono ubriaca e mi fanno male le orecchie. E bene non so a quale motivo sia imputabile.
Il mio strizza dice che se non dormo è meglio che non accendo il computer e soprattutto che non scrivo (bel consiglio del cazzo) così non mi concentro su niente e riesco a svuotare la testa per dormire.
Dormirò di pomeriggio per farlo incazzare per bene.

3 Commenti:

Alle novembre 01, 2007 12:19 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

allouìn non è tanto comandata però.
o sì?
bel merda il ragazzo di Tokio.
da andare lì e rovesciargli la faccia.
cosa diavolo ti ha trattenuto?

 
Alle novembre 01, 2007 1:13 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Chloe, sono con te. In tutto e per tutto.
Io però alle feste di Halloween continuo fieramente a non andarci, accampando le più svariate scuse.

Buffi i ragazzi che aspirano al libertinaggio senza essere capaci di praticarlo. E' il suo caso?

 
Alle novembre 01, 2007 6:19 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Non lo so se è il suo caso.
E' solo che non puoi pretendere una cosa, ottenerla e poi comportarti così. e soprattutto dirmi che non mi interessa mai niente e incazzarti per il mio atteggiamento.
Per quanto mi riguarda la gente che mi sta intorno si deve meritare una reazione, perchè se ti comporti così fai come vuoi. Non è che poi non mi interessa niente è che non mi interessi tu in quel momento. Per questo non ho reagito e poi non sopporto litigare con le persone, alzare la voce, fare scenate soprattutto in mezzo ad altri. Spesso lo trovo un inutile spreco di energia.
Tanto non avrei ottenuto nulla.

 

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