mercoledì 18 aprile 2007

Come sei veramente


Firenze è calda, caldissima in questi giorni, uscire di libreria e ritrovarsi investiti dallo scirocco, è quasi consuetudine.
Mi piacciono i nomi dei venti, li conosco ma poi non li so mai abbinare al vento giusto, sapere da dove nascono, dove vanno e cosa portano. Perciò sono tutta fiera di me, quando uscendo , annuncio ai miei colleghi: "Sentite bello lo scirocco". Sospetto che tra non molto inizieranno a piovermi coppini sulla nuca, così imparo a giocare sempre a Sapientino, seppur senza cattiveria.
Lo "considero valore", per citare Erri De Luca nei suoi versi migliori.
Poi ci sono gli odori, che tornano tutti insieme, come se in pre-estate l'olfatto migliorasse in maniera più che sensibile, per cui mi capita di restare nella scia del profumo di qualcuno, o di essere vittima di momenti di sinestesia estemporanea, come quando oggi verso le quattro, scesa di macchina in pieno centro , ho sentito distintamente odore di carne fritta, meglio detta "ciccia fritta" in fiorentino, e ho pensato a mia nonna che ne cucinava badili.
Un pensiero poco nitido e fatto solo di sensazioni, ero piccina quando è morta.
DI lei ricordo comunque ben 3 odori: la "ciccia fritta", la garza [aveva una gamba più corta di un'altra di tipo dieci cm, e si metteva sempre sta garza che non sapeva di ospedale, ma solo di garza chissà perchè], e il Poison di Dior, ma non quello da zoccoletta che ho portato per tanto anche io, non quello rosso, proprio quello viola, quello da nonna, ma da signora nonna.
Gran profumo. Da allora, fino al profumo che indosso oggi - che invece è Shiseido- , ho sempre e solo portato profumi Dior; e da qualche anno porto il suo anello di fidanzamento alla mano destra, un topazio montato per orizzontale, come si faceva nei '40.
Se ci penso bene, se fosse ancora viva mia nonna, forse avrei già tentato ripetutamente di assassinarla, e certamente non avrei un cane, né avrei avuto un gatto.
Sono conti che bisogna pur fare, prima di cadere prede della nostalgia, specie se immotivata.


Poi , su questa combo cicciafritta-nonnaatavola-ioaseianni, si è innestata una di quelle belle crociere di giapponesi, col loro numeretto azzurro appiccicato sulla maglietta a righe, capitanati da una portatrice sana di paletta in plastica , anch'essa dotata del medesimo numeretto blu sulla sommità.
Mi hanno tipo travolta col loro passo piccolo garbato ma inarrestabile, sono rimasta lì in mezzo fino alla successiva folata di scirocco, a seguito della quale mi sono infilata a lavorare.
Sto pensando spesso allo weekend appena passato, me ne ero andata al mare per rilassarmi, tutta fermamente intenzionata ad andarci da sola. Poi ho pensato che chiedere alla mia amica sorella Blairdi venire con me, ci avrebbe fatto bene, non sono molte le persone che conosco da 12 anni e ancora sono parte attiva della mia vita, e da quando è fidanzata è un pezzo che non ci diamo del tempo per recuperare la nostra sintonia.
Il risultato finale è che abbiamo litigato tutta la notte, dalle due e mezzo fino alle sette meno un quarto, e non dicendoci cose carine, in fondo. E il problema reale di questo tipo di scontro non è lo scontro stesso, quanto i postumi, meno voglia di vedersi, meno cose da dirsi. Almeno per un qualche tempo, sarà così. Welcome to Lauren's Travel, l'agenzia per i viaggi rilassanti.
L'immagine che più mi è rimasta in testa dei due giorni, è stata l'ultima, quella del tipico barbone da stazione, con cane e cartello, col dettaglio che il cartello invece di dire "ho fame", "aiutatemi", "sono povero" o "ho 3 figli", recitava a caratteri cubici ma puliti
SENZA
NIENTE
lo guardavo, poi ci guardavo da fuori, ci vedevo con le occhiaie profonde e gli zaini in spalla, incerte se dirci qualcosa, far finta di nulla, o riaffrontare il tutto, come potessimo ancora trovare la forza per farlo.
La motivazione è -e resta- assolutamente stupida, ma come dice qualcuno, una volta che hai scoperchiato il vaso di pandora, il mondo non è più lo stesso. In quel momento ,SENZA NIENTE era una perfetta didascalia a noi due che stavamo per salire su quel treno, investite dalla luce del mattino come in quel quadro di Hopper. SENZA NIENTE da dirci ancora, da portare con noi in un eventuale altro viaggio, da raccontare agli altri di questo weekend.
Peccato. Ormai è andata, comunque.

Ieri sera, invece, per l'angolo delle cose belle, sono andata a vedere quell'uomo che il Conservatorio di Milano nel dicembre 1999 ha dichiarato "Non idoneo a tenere concerti in pubblico", uno spilungone classe 69 che risponde al nome di Giovanni Allevi, non so quanto ci sia o ci faccia conq uel suo fare da bambinone, ma quando ha spiegato, con la sua posa dinoccolata e sgraziata e la voce soffusa [pareva mucciaccia nei momenti più spregiudicati di Art Attack, a volte], come mai il suo album si chiamasse Joy, sarei salita sul palco e lo avrei abbracciato tanto:
"Ero in tourneé con No Concept, l'album scorso, e mentre camminavo per le strade di Milano proprio sotto casa, sono stato preso da un'attacco di panico per eccesso di gioia, e mentre mi portavano via in ambulanza pensavo che se fossi sopravvissuto - perchè io mica lo sapevo che si sopravvive agli attacchi di panico - avrei accettato tra le melodie che mi sarebbero venute a trovare, solo quelle che cantavano la gioia di vivere, e allora mi è venuta a trovare questa melodia dolcissima, e io l'ho chiamata Panic." Eccesso di gioia. Cazzo, ma esistete davvero? Fatti abbracciare, porca la miseria.

Poi è cominciata questa "melodia dolcissima", e per un'ora e mezza non è esistito nulla. Mi sono fatta bene.
Ho anche avuto la pelle d'oca a centimetri visibili, mentre il saschall veniva giù a suon di applausi. Mai visto il publico fiorentino da concerto in piedi per 5 minuti di orologio, senza che qualcuno avesse bisogno di andarsene prima della fine, molto bello. Anche se forse eccessivo. Come se dicessero "Sei bravissimo, e visto che ci dai l'occasione di elevarci tutti ad ascolatatori di classica, visto che la sdogani, sei ancora più bravo , senti che applauso ti meriti." O forse sono io ad avere in schifo l'atteggiamento adulatorio, anche laddove meritato, e finisco sempre col trovarci la sòla.
Tensione che sale e si scioglie , le mani veloci , le tredici dita di questo ragazzone che chiede il permesso di togliersi la felpa su un pezzo come Jazz-Matic, le sue introduzioni a base di Heidegger e Wittengenstein ai brani. E' comunque una performance di alto livello, va riconosciuto.
Il bis, quel bis che io attendevo col cuore in sussulto , finalmente arriva e con lui sento sulle guance e poi fino al collo, le lacrime rimaste lì dal finesettimana.
Allora ve la regalo, e ora esco ,vado a raggiungere gente che non ho voglia di vedere, ma che sono certa mi farà bene vedere, a dispetto di quanto potrei dire, occorre farsi delle violenze per non star peggio, delle volte.
Di Paul, e del suo -ahimè inutile anche se bellissimo - messaggio da Parigi, dirò poi.
Per voi che leggete, che un po' ci siete e un po' ci fate, il bis che tanto ho aspettato,
"Come sei veramente":




n.b.: sabato mattina inizio yoga, e mi trascino dietro la signorina Fields. Ci sarà da ridere.

8 Commenti:

Alle aprile 20, 2007 1:25 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

allevi mi ricorda un incrocio tra me e wislow leach (aka il Fantasma del Palcoscenico).
per onestà intellettuale, ricordo a me stesso cos'ha che io non ho: l'altezza e l'abilità delle mani.
volevo farti/vi sapere, senza alcuna ragione, che ieri sera, al terzo whisky, prima del quarto, fu battezzato solennemente e con dovizia di: hooray! il Circolo Letterario Cronulla. Prose a tema, limerick, improvvisazioni di poesia collettiva. Tiene a battesimo uno psicanalista lacaniano ciccione che nel tempo libero invidia Musil, e ho buoni sospetti di ritenere vergine.
capirete, certe cose bisogna dirle a qualcuno.

 
Alle aprile 20, 2007 1:54 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

Ullallà chi si vede!
il mio demone preferito.
Urge una mia venuta in codesta splendida città, nel corso della quale avrò -spero- il piacere di deliziarmi della compagnia dei tuoi colleghi di circolo.
Certo, se devi dirmi che assomigli ad allevi, ora pubblico la foto dei Velvet in cui Lou Reed ha la tua stessa posizione tipica, per non dir poi dell'aplombe.
COngratulazioni per il circolo, nevvero.

 
Alle aprile 20, 2007 7:33 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

nel mio weekend sempre firenze c'era.sabato sera sono rimasta in casa col dvd di benigni che recita l'ultimo canto della divina commedia.
dio,i brividi.
ciao cari,scappo.tyler m'attende.

 
Alle aprile 20, 2007 8:33 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

uh uh, tyler si decise?
o il tuo tyler è come Paul, e
non sa di essere chi è?

 
Alle aprile 21, 2007 2:52 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

no,no continua a far parte
della massa di idioti,tyler.
iuff.
oggi c'è proprio un sole
da infradito,cosa ci faccio qui?

 
Alle aprile 21, 2007 2:58 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

ah e n.b. per qui intendo davanti ad un pc con una sul msn che istiga davvero alla violenza.[se usa di nuovo il termine 'paranza' non so che faccio]
0_0

 
Alle aprile 21, 2007 7:22 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

allora, questo corso di yoga? Meritava?

 
Alle aprile 22, 2007 11:16 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

forse meritava, io però me ne stavo in giro per mercato a veder cenci e non ho comprato niente perchè non ero in forma.
E la cara Lauren alle 12 era a casa in pantaloni della tuta e maglietta e capelli da lottatore di sumo deliziosamente legati sulla testa.

W Mucciaccia-Salemme

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page