lunedì 28 maggio 2007

Boogie

Due note e il ritornello era già nella pelle di quei due il corpo di lei mandava vampate africane, lui sembrava un coccodrillo… i saxes spingevano a fondo come ciclisti gregari in fuga e la canzone andava avanti sempre più affondata nell’aria…
-ci si riconosce subito, quando si è della stessa specie- ribadisce anche lui , anche se ancora non mi è chiaro davvero quale sia precisamente, questa mia specie d'appartenenza.
Risponde alla mia domanda "come hai fatto a capire che saremmo stati così bene dopo soliodieci minuti passati insieme?", e aveva ragione, non so come diavolo abbia fatto ma aveva ragione.
Passa il tempo, nella maniera migliore, intervallato da chiacchierate lunghissime e piacevoli, tra la musica, gli anni ottanta, la situazione della mia città e della sua, il buco nell'ozono etc etc anche se poi a pensarci bene non passa davvero, è come sospeso, ho persino spento il telefono , che nessuno chiami, per pietà.
Che Lui non chiami, per pietà.
Mi sento bene oggi, molto, ho indosso una gonna lunga e rossa, il rossetto rosso e lo smalto rosso, è il mio colore di festa il rosso, è il mio modo di dire 'Sono al mondo e non so per quanto, ma adesso, beh per adesso mi piace da morire',
quei due continuavano, da lei saliva afrore di coloniali che giungevano a lui come da una di quelle drogherie di una volta che tenevano la porta aperta davanti alla primavera…
Una gonna rossa, un vestito rosso
, come le donne dei quadri di Vettriano, ammantate di rosso, di desiderio, di tempo sospeso. Come vorrei essere io. Andiamo al ristorante e non rimetto gli slip.La gonna rossa basta e avanza, mi dico. Sorride, mi fa sentire bene, avere un complice non è poi quel che chiedo sempre?
Due gatti e due cani e un giardino insospettabile per la zona in cui ci troviamo e un fiume che non sembra neanche quello a cui sono abituata e lui sorride e mi racconta un sacco di cose e mi restituisce a me stessa con i suoi occhi nuovi e accesi e io faccio la capricciosa poi la dolce poi l'offesa poi di nuovo la dolce poi di nuovo e scappargli via in un flamenco di tacchi e ruotare la gonna e sull'amaca da due e il cane e ridere e ridere e.
quei due sapevano a memoria dove v
olevano arrivare…
Ceniamo e glielo chiedo, gli chiedo come fa chi ha la nostra stessa natura a tenere in piedi dei rapporti, ad avere dei figli , e se c
rescendo si peggiora. Mi risponde con cognizione di cauda, motivata dall'esperienza, e mi dice che cambia sì, a un certo punto la vaga sensazione che il modo di condurre le cose non sia quello realmente giusto, fa capolino . - Ma spero di poter vedere più avanti come sarai, come ti comporterai tu - , mi dice, come a farmi presente che non sarà questa l'unica volta che passeremo del tempo assieme, e che il tempo , quello stesso tempo che io ora e qui non avverto , cambierà il mio modo di rapportarmi a fedeltà monogamia fiducia e in generale al pacchetto buoni sentimenti.
Dice che pur essendo la stessa specie, ognuno di noi ha un modo per "redimersi" diverso da quello dell'altro, ossia ovviamente anche noi prima o poi troviamo LA persona , ma reagiamo in maniera diversa, complici l'età, il sesso e soprattutto il carattere.
Potrei obiettargli subito che tra la sua maniera e quella del giornalista, non mi pare corra poi tanta differenza, e invece devo zittirmi , perchè ce ne corre, nonostante tutto, ce ne corre eccome, e poi per una volta, dico una volta, sento di dover evitare di fare la ragazzina scassapalle e stare a sentire chi ne sa per forza più di me.

La mattina mi sveglio con due sole ore di sonno sulle spalle, ma non sono stanca, semplicemente non mi va di lasciare che il tempo ricominci a scorrere, e mentre lui si fa la doccia, scendo giù a giocare coi cani, la gonna che si gonfia per il vento carico d'elettricità che si sta alzando, i piedi sull'erba, le risa che gorgogliano. Mi prende in giro dalla finestra del bagno, alzo la testa e gli sorrido, fossimo altri, fosse questa la mia vita reale nel tempo reale e non in quello sospeso, forse sarei felice, oggi.
Ci sono stati quei due momenti -precisi- in cui ho pens
ato a un altro, che non era Lui.
Ma mi sono sbrigativamente detta di farla finita, e ho rimesso giustamente i miei pensieri in carreggiata. Semplicemente, scrollando le spalle, ho registrato a margine di averci pensato.
Quando gli parlo di Lui e di tutto quel che è successo e non successo di quanto mi manchi e mi distrugga come e quando vuole, A. in risposta sorride e non consiglia, sorride e non mi segue, decide di lasciarmi stare , decide - glielo leggo in f
accia - che "mi passerà" anche questa, anche questa stupida testardaggine lascerà posto alla donna che diventerò, che mi piaccia o meno.
Per un attimo mi incupisco pensandoci, ma è solo un attimo.
Lasciamo quel posto splendido, siamo in macchina , il tempo reale ora incombe, e perchè no, anche quello atmosferico, e mentre in motorino raggiungo la libreria realizzo che se l'acqua mi inzuppa la gonna, finisce che diventa trasparente, e presa dal panico mi schiaccio addosso la borsa, rischiando di finire per terra.
Poggio il tacco a terra, tessuto rosso raggomitolato in grembo per non fare la fine di Isadora Duncan, sento l'adrenalina e mi fermo.Mentre riparto, e il battito si normalizza, penso che forse è giusto sbagliare così, se i rischi sono calcolati e se si è pronti ad affrontarli, se mai si presenteranno. Non ho mai creduto che il tempo sospeso non avesse un prezzo, per entrambe le parti, credo solo che potrò pagarlo, come ho fatto con altre felicità prese in prestito. Non sono mai stata tanto attaccata alla vita.
era un mondo adulto,
si sbagliava da professionisti...

già, come dice il buon Conte,
Boogie Woogie.

10 Commenti:

Alle maggio 29, 2007 12:31 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

bello Vettriano

non credi che le felicità sospese possano lasciare vuoti più profondi di quelli che tentano di coprire?

b.O

 
Alle maggio 29, 2007 1:01 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

chi dice che le felicità sospese servano a acoprire alcunchè?
preferisco smozzicare il paradiso, che starmene lì a piangermi addosso perchè non incontro il grande Amore.
io non dico di non crederci, dico di non averlo ora. Per cui, quali sono , perdona, le controindicazioni delle felicità sospese o del tempo rubato?
la trovo un'illazione mossa da chi non ha dimestichezza con le felicità sospese,
e piuttosto banale, direi.

 
Alle maggio 29, 2007 2:30 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

la banalità è il mio mestiere

l'esperienza mi ha però insegnato che spesso le considerazioni più semplici e banali sono le migliori

e io sono convinto che quello che si cerca con le felicità sospese può essere trovato con maggior soddisfazione nelle amicizie

b.O

 
Alle maggio 29, 2007 2:59 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

ok, allora dal commento di prima in cui ero quella che doveva colmare le lacune affettive siamo a passati a quella che deve rivedere il suo concetto di amicizia?
caro b.O, non ci siamo, a me non mancano gli amici,le felicità sospese non sono supplenza di mancanze. poi sai che?
credi un po' quel che ti pare.
:)

 
Alle maggio 29, 2007 3:13 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

vabbè

non mi riesco proprio a far capire

non è mia intenzione fare l'elenco di ciò che ti manca, non ti manca nulla

b.O

 
Alle maggio 29, 2007 7:19 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

con gli amici mica ci scopi

la solita nota

 
Alle maggio 30, 2007 1:08 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

o almeno non ancora

 
Alle maggio 30, 2007 9:58 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

l'esperienza mi ha però insegnato che spesso le considerazioni più semplici e banali sono le migliori

picchiate l'anonimo b.O.
cortesemente.

 
Alle maggio 31, 2007 2:12 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

ave nikolaj, sempre caustico et attento, fa piacere leggerti.
torna a scrivere di là,
per piacere,
che ti costa?
baci.

 
Alle maggio 31, 2007 8:32 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

nick,
lascio perdere, il blog non è mio e non voglio infognarlo con litigi

sei simpaticissimo

b.O

 

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