domenica 27 maggio 2007

DIARIO DI UN WEEKEND MILANESE

E' lungo ed inutile, procedete oltre se volete.

Ore 20. aperitivo, in ritardo
Il negroni fa troppo ubriaca ancora prima di mangiare e allora birretta. La birretta fa provinciale con la pancia e allora cocktail di frutta che fa tanto ragazza attenta alla pelle.

Ore 21. cena
La mia amica F. vive vicino allo stadio di San Siro. Una zona di merda. Casino ogni weekend dice lei. La signora che incontriamo prima di prendere l'ascensore dice che quando c'era il concerto di Ligabue i muri tremavano. Prima che mettessero i limiti ai decibel che può sparare la chitarra del liga o la panza da birra di Vasco. O il passo di Mick Jagger se questa è la tua estate fortunata.
Le si è rotto un piatto che aveva appeso al muro. Che cazzo te ne fai di un piatto appeso al muro ci sarebbe da obiettare ma vedendo la mano che trema mentre preme il pulsante numero 3 ci sarebbe da obiettare se sia stata veramente colpa di Lucianone.

Ore 22. rapporti sociali
Gli amici della mia amica sono simpatici. Leggono Ellis come me e ciò ci regala un argomento di discussione. Io non parlo di libri, non mi piace e non mi metto a fare l'elenco dei libri che ho letto come il tipo che dopo tre secondi dice: bella lì.
Bret e bella lì nella stessa frase producono in me un repentino bisogno di vomitare.
Altrettanto repentino è il bisogno di chiudere ogni forma di socialità con questo gestore di risorse umane.
I gestori di risorse umane hanno la stessa formazione dell'addetto al reparto carne dell'Esselunga, solo che guadagnano di più e non hanno le mani che puzzano di sangue.

Ore 23. usciamo giovani!
Uscire, uscire, uscire.
Andiamo in questo posto, no in quest'altro.
Noto con piacere che le stesse cose che si facevano quando a 16 anni si perdevano le serate a decidere dove andare ci sono anche ora.

Ore 24. Invecchiamo
Ancora non abbiamo deciso dove andare. Intanto, seduta sul divano, bevo il millesimo bicchiere di vino. Tanto il vino l'ho portato io.

Ore 1. timbrino cool
Siamo in un locale e mi fanno il timbrino sulla mano. Fa caldo però e l'inchiostro si scioglie sulla mia pelle. Bevo cuba libre che il mojito fa troppo menta spiccicata tra i denti.

Ore 2. cuba the best
Bevo Mojito perché il secondo cuba libre non era buono. Il mojito fa schifo ma il barista dice che non lo devo pagare. E sono contenta. E lo bevo sentendo salire tutta la sbronza che tento di tenere sotto controllo per altri 3, 2, 1 secondi.

Ore 3. Il buio

Ore 4. La luce nel buio
Sono fuori dal locale. Sono seduta in macchina. No, ora seduta su scalini di pietra. Parlo con il tipo che legge Ellis che parla di non so quale libro e quale scrittore. Gli dico che non lo conosco e lui dice: "sul serio? Non è possibile".
Poi appoggio la testa sulla sua spalla e credo di addormentarmi. Fino a quando sento la sua mano sulla mia pelle e mi alzo. Barcollando.

Ore 5. Il letto
Sono a casa e mi sdraio. La stanza gira e penso a quanto mi sarebbe piaciuto stare a casa tutta la sera invece di bere tutto quell'alcol. Saluto la mia amica che mi dice: "carino L. (il tipo di Ellis), sembra tanto tenero".
E' palesemente più ubriaca di me.
E mi viene in mente una battuta che faceva sempre una mia amica quando ero più piccola e veramente giovane, ogni volta che qualcuno diceva questa cosa della tenerezza. Ma non la posso scrivere che è troppo volgare.

Ore 15. La vecchia con la stampella
Mi alzo e accendo il telefono. Hai 5 chiamate perse. Una del tipo di Ellis. Gesù, ha il mio numero di telefono e io il suo. 4 sono del mio amico architetto che dovevo vedere a pranzo.
Così mi vesto in fretta, mi lavo i denti ed esco. Prendo la metropolitana e vado a casa sua. E' lì con la pasta fredda e scotta che mi grida dal balcone mentre corro cercando di non cadere addosso ad una vecchia con la stampella. Mangio un fruttolo e poi mentre mi sta accompagnando a casa mangio un pacchetto di cracker possi che ritrovo sotto al sedile della macchina.
Discuto su quanto abbia passato una serata inutile. E tu? Ho guardato un film, esco stasera.

A casa muoio silenziosamente.

Ore 19. (di domenica)
E' tornata la mia amica dall'Irlanda. Noto che non ha perso l'abitudine di usare un trucco pesante. Io non le sopporto quelle che si truccano tanto, mi infastidiscono. Non è che se hai gli occhi azzurri devi avere 10 cm di roba azzurra sulle palpebre. L'ombretto azzurro fa tanto anni '80, come il ciuffo con la lacca.
Ancora aperitivo.

Ore 20. ancora alcol?
La mia amica tornata dall'Irlanda ci intrattiene con uno spettacolo che potremmo definire "dizionario illustrato dei luoghi comuni". E' un bello spettacolo, un pò carente sulla scenografia ma pare ben scritto.
Innanzitutto la Guinness che c'è in Italia non è la stessa dell'Irlanda, ha proprio un sapore diverso.
I tedeschi sono un popolo freddo, non si capisce niente quando parlano e poi sono tutti nazi.
I francesi hanno la puzza sotto il naso e schifano gli italiani e chi non parla francese.
E gli irlandesi sono tutti ubriachi, perché la Guinness non ha lo stesso sapore di quella italiana.
E i meridionali sono un popolo veramente caloroso.
A Milano se la tirano tutti e sono tutti zarri travestiti da fighetti.
E olè.

Ore 21. annego nel fiume
Perché cazzo non ho bevuto? Così ora sarei ubriaca e la reggerei meglio questa domenica sera. Resta da chiedersi se sia normale considerare amica una persona che torna dall'Irlanda dopo 3 mesi e non avere niente di niente da dirgli.
Intanto ho conosciuto il mio corrispettivo maschile. Più corrispettivo di A. che fino ad ora era "il corrispettivo commercialista" come lo chiamavo io. A. non mi chiama da ben 8 giorni, sospetto donne sotto di lui all'orizzonte. Il mio nuovo corrispettivo si chiama anche lui A. ma il seguito del nome non è lo stesso. Comunque è come me, senza tette e capelli lunghi (per non dire altro), dice le cose che penso anche io e ha il mio stesso atteggiamento alla vita.
A parte il fatto che è laureato in informatica è perfetto. Già gli voglio bene.

Ore 22. futuri rapporti ...
Hai 1 nuovo messaggio.
"ti va se ci vediamo domani sera?"
Solo se mi vieni a prendere con la smart color pisello transgenico e se ti metti la polo rosa però non esco mai di lunedì sera. Mi basta il weekend. Ciao.
Segue inutile discussione che ho provveduto a cancellare dalla mia memoria breve. Per quella a lungo termine credo dovrò attendere la vecchiaia.

Ore oggi. Angolo della sincerità.
In realtà sono solo stanca della gente che parla solo di se stessa.
Zitta tu che infarcisci il blog di cazzi tuoi.
Puoi anche non leggere, nessuno ti obbliga.
Sono anche stanca della gente che mi dice sempre che sono io quella sbagliata in questa rete di relazioni e che il filo teso e duro che regge tutta la struttura va in una sola direzione. Non è colpa mia se siete mosche che restano impigliate nella tela tesa e rigida da quell'unico filo. Nessuno vi obbliga a passarci sopra e a restarci impigliato con le vostre zampe.Poi, io non vi mangio, però nemmeno vi libero di mia spontanea volontà. Ingegnatevi e volate via se siete scomodi.

Per il resto penso ogni giorno a Victor, che mi ha lasciato un mese fa. A tutte le parolacce che si merita che non riesco a dirgli.

4 Commenti:

Alle maggio 28, 2007 7:33 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

ah...la milano da bere...
quanto la odio questa storia degli aperitivi.

 
Alle maggio 28, 2007 8:08 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

CB smetti di fare la figa di legno. Non voglio più vederti con gente dai nomi strani e mezzo sangue iberico nel corpo.
Parolacce e calci nel culo.

Chi è questo A. tuo corrispettivo più corrispettivo del precedente A.?
Non mi freghi comunque, non ci credo che ha usato la parola meridionali. Sei troppo politically correct, autocensuri tutto. Anche la storia con il tipo che legge Ellis. Non si fa.

 
Alle maggio 29, 2007 6:09 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

brava Jamie, la odio anche io. A giorni alterni.
Certo se tu mi dicessi quando sei a Milano potremmo farne uno insieme.

SB hai ragione ma con uno che parla di colloqui tutta la sera, mai! Poi sono debole anche io, lo ammetto.
Vabbè era chiaro che non avesse usato la parola meridionali, sai che censura poi. E' solo che non mi andava di esaltare così tanto la stupidità di certa gente, mi sembrava già sufficiente quello che avevo scritto.
Ci stiamo allargando comunque.

 
Alle maggio 29, 2007 7:22 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

eh vabbè, non l'ho vista molto la Milano da bere...però magari la prossima volta vengo apposta per farne uno con te e con la cara Lauren se la smettesse di lavorare che non va più di moda.

 

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