martedì 15 maggio 2007

LITURGIA DEL MOVIMENTO

Pare che Bologna sia una grande città. Ma come non lo sai? Non respiri la magia dei portici? Non lo sai che fermento culturale c'è stato qui negli anni passati? Guarda quanti giovani, non ti piace tutto questo movimento?
(dovrei smetterla con queste voci popolari che fanno domande e osservazioni, sopportate migliorerò anche io)
C'è un sacco di gente per le strade, intenta a camminare verso nulla e a parlare, magari sempre di nulla.
Mi chiedo, se vedo masse di persone camminare, dove stiano andando.
Tutti insieme, con il cane al guinzaglio, con i piedi che strascicano per terra e l'alba che li sorprende da dietro.
Poi incrocio lo sguardo di una di queste persone e vedo la sua stessa domanda.
Stiamo fuori perché stare dentro è noioso.
Non credo di aver visto una strada senza gente, senza persone intente a camminare, ma per dove?
Così in una qualsiasi notte a Bologna ti fermi, in mezzo alla strada, ad una piazza con tanti occhi e chiedi, in silenzio, ma dove vanno tutti?
Ed è chiaro che se fai una domanda in silenzio e per giunta stupida nessuno abbia voglia di risponderti e la risposta non la sentirai per probabilmente la prossima vita.
C'è solo un tipo strano che poco dopo mi ferma e mi chiede: single? Penso mi stia chiedendo indicazioni per chissà dove, per un'altra strada piena di gente che cammina e accosto il mio orecchio alla sua bocca e quando capisco cosa vuole mi allontano e continuo a camminare senza meta come tutta la gente che mi circonda. Come se poi sapessi almeno un nome di una via di questa città.
Scopro che il cantante che ho visto poche ore prima, con spalle bellissime e un sorriso meraviglioso, ha un nome impronunciabile. (a me piaceva il bassista comunque). Sembra un personaggio di un cartone animato e lo immagino nella scuola cattolica inglese con la divisa da bambino, circondato da bianchi che avvicinano l'orecchio alla sua bocca mentre ripete il suo nome per la seconda volta. Poi, anche loro, capiscono quello che vuole dire e continuano a camminare senza un senso.
Come me, che non regalo opportunità a nessuno, che con la mia divisa di scuola cammino e non ascolto.
Forse dovrei imparare a gestire meglio i miei rapporti sociali.
Ma in fondo non ne ho voglia e sempre più in fondo non mi piace quasi nessuno.
Anche se in questa città ho trovato ottima compagnia.
Persino i frati e le suore camminano in corteo in questa città. Ma loro un senso lo hanno. Camminano e non incrociano mai lo sguardo con le persone che li osservano. Hanno lo sguardo fisso in avanti alla schiena del frate che li precede e potrebbero essere in questa città e con questa gente che cammina come loro oppure in qualsiasi altro posto del mondo, anche nella savana africana.
E le loro divise uguali, scure, a contrasto con quelle bianche che le precedono, incrociano il mio sguardo.

Ma i loro occhi sono fissi verso lo scopo del loro camminare. Allora per trenta secondi, il tempo di tirare fuori la macchina fotografica dalla borsa e scattare questa foto immobile, penso alla fortuna di avere un piccolo senso nell'intercedere dei propri passi.
Poi trenta secondi su una vita intera non sono niente e per questo non vale la pena fare nulla.
Notare nella foto il ragazzo con sandalo alternativo che osserva con sospetto il corteo.
La stessa sera mi sono fermata e ho guardato in che via mi trovavo senza provare reale interesse. Poi mi sono girata e un ragazzo stava vomitando quasi suoi miei piedi mentre l'amico lo allontanava e lo faceva girare verso il muro. Sei la sintesi del perché non mi sarei dovuta fermare.
E mi basta per riprendere il mio cammino.
Inoltre noto con piacere verso le cinque di mattina che era da tempo che non camminavo mentre il cielo riacquistava luce (non così rossa). L'ultima volta ero in un'altra città e con un'altra persona e i nostri piedi erano fermi mentre il fiume scorreva sotto di noi. Ed ero anche più ubriaca.
Il cane di quella persona striscia e non cammina e ciò oltre a farlo sembrare vecchio lo rende anche pigro come me. Ho più cose in comune con quel cane che non con il suo padrone, non lo trovate doloroso?
Mi hanno ridato il motorino, sembra nuovo. Il primo viaggio mi ha visto fermare l'acceleratore due volte, le mani mi tremavano e ho respirato profondamente prima di ripartire e se non fossi stata in ritardo, se non avessi avuto uno scopo alla mia corsa sarei rimasta accanto a quel marciapiede per sempre.
La seconda come la prima volta.
Immobile, mentre la gente scorreva accanto, senza che nessuno mi notasse trasformandomi in una statua su cui fra qualche centinaio di anni qualche straniero ubriaco avrebbe apposto la sua firma da vandalo.
Ora devo andare.

(s.b. ci ho messo un giochetto solo per te, c'era anche nel post precedente. Se indovini ricchi premi. E' chiaro che non devi rispondere qui)

5 Commenti:

Alle maggio 15, 2007 10:02 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

Jamie, ci sei mancata in quel di bologna.
"CI" perchè in realtà , c'ero pure io con Chloe, anche se lei alle volte c'era fisicamente ma non col resto. Ti saresti divertita, anche tu saresti stata a chiederti dove vanno tutti e perchè mai con quel passo sostenuto. Per non dire dei nuovi esponenti della bologna giovane che abbiamo intercettato grazie a Nikolaj.
In tutto questo, Chloe sta omettendo particolari importantissimi, dalla proprietaria tossica del B&B fino ai due cocktail pesantissimi scroccati nell'unico pub pieno di attempati , scelto perchè l'unico vagamente accessoriato di spazio vitale.
In realtà CHloe voleva dirti che abbiamo deciso di andare a vivere a Bologna e aprire la nostra libreria lì.
E riempire le pareti di limerick.
che dici?

 
Alle maggio 16, 2007 11:20 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

Tesoro, ti ho mandato una mail.
Sappi che ho perso 20 minuti pensando che fosse un rebus fatto con le immagini, mannaggia a te.
Il bassista che ti piaceva sarebbe quel morto in piedi dietro al cantante?
Vivere a Bologna? Libreria?
Di cosa state parlando? Stai a casa cara CB che stai meglio.

 
Alle maggio 16, 2007 5:28 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

un rebus con le immagini?
Non sono così complicata.

Il bassista non è un morto in piedi. Ha quel fascino da nerd sfigato che sai che mi piace tanto.

Ho omesso un sacco di particolari. Era una riflessione più che un resoconto. Mi rendo conto di essere pesante ad estremi mai raggiunti e come ho già detto, se vi infastidisce il mio modo di mettere insieme parole fate sapere.
In realtà poi volevo dire proprio quello che ha scritto Lauren.w la semplicità.

 
Alle maggio 18, 2007 3:53 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

"Benvenuti alla nostra seduta infinita di brainstorming", dice una pubblicità della Barclays bank, una delle istituzioni finanziarie di maggior successo nel mondo. È un approccio simile a quello della Toyota, l'industria che fabbrica le macchine più vendute del pianeta. Il suo principio base è il kaizen, una parola giapponese che significa "miglioramento continuo", ma può essere tradotta anche con "partecipare e stare meglio insieme". Nelle prossime settimane, Vergine, ti consiglio di adottare un misto di questi due atteggiamenti: il kaizen che incontra il brainstorming infinito.

è l'oroscopo del Merda, alias Paul.
notare come si chiama il principio che dovrebbe seguire.

 
Alle maggio 18, 2007 2:03 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

nell'oroscopo mettici pure l'Andon, sempre parlando di Toyota production system.
Andon=Escalation=se non riesci a risolvere un problema coinvolgi chi è piramidalmente sopra di te=quando sei nella merda, prega

b.O

 

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