giovedì 31 maggio 2007

SCUSI, E' OCCUPATO QUESTO POSTO?

Sottotitolo. Leggi sul biglietto il posto che ti è stato dato vecchietto semicieco.
In tv l'allarmismo regna sovrano.
Si dice che la prossima guerra sarà per l'acqua. Io penso: "ancora dobbiamo risolvere quelle per il petrolio perché non parlano di quelle?"
E comunque la cultura del presente è senza dubbio assente.
A parte che se devi parlare di un marito che uccide una moglie, allora sì che ti ci fiondi nel presente.
Hanno scarcerato Corona e io ne sono stata felice.
“In fondo se una condannata a sedici anni di galera per aver ammazzato un figlio è fuori che fa da baby-sitter non vedo perché lui deve stare in prigione.”
Così ha detto il mio nuovo vicino di casa, ex agente del Sisde ora addestratore di future spie sparse per il mondo.
Poi le spie sono interessanti come personaggi.
Ora hanno fatto un film su quella che si è presa il plutonio e chissà se non fosse stato un documentario a chi avrebbero fatto fare la parte di Scaramella. Secondo me nella parte della spia sarebbe stato perfetto Raul Bova, solo con il suo ritrovato accento siciliano per aggiungere un tono come dire, volgare, all'interpretazione.
Sono andata a vedere Zodiac.
Il film non è male, gli attori di una bravura disarmante e pare che al povero Robert Downey jr non facciano più fare un film se non è ricoperto di peli ovunque. Robert ti rivogliamo glabro e giovane non con la barba o ricoperto da strane pellicce che poi regali a Nicole Kidman.
Mark Ruffalo nella parte del poliziotto è meraviglioso. Il migliore del film. Poi viene da pensare che alzarsi al mattino vicino ad uno così farebbe un piacere grandissimo. Io mi accontento anche di Robert senza barba e senza inclinazioni opposte alle mie.
L'altro, quello giovane, quello che dovrei amare e a cui dovrei riservare i miei gridolini post-adolescenziali è bravo pure lui. Dal cognome impronunciabile, fratello della grande Maggie, quella che faceva la segretaria in Secretary, si merita la mia stima ma è lo sguardo da pesce lesso con limone in bocca che lo tradisce. Forse nella parte che fa ci sta tutto e non mi sento di biasimarlo per averlo usato così tante volte.
Il caro regista David Fincher, l'unico che per ora registra il merito di aver fatto un film superiore al libro da cui è stato tratto, è un po’ assente.
Vai a vedere un film di Burton e ti aspetti un certo tipo di film, di immagine, di luce, di effetto. Vai a vedere un film di Spike Lee e ti aspetti delle cose. Spike io ti ho sempre amato, fin da piccola piccola, un giorno lo dovrai sapere.
Vai a vedere un film di Fincher e ti aspetti un certo tipo di costruzione dell'immagine, che invece è del tutto assente.
Ci sono solo tre scene che ti fanno dire: grande David, ora ci sei, ora ci piaci!
E sono la ripresa dall'altro del taxi, che però fa molto Michael Mann in Collateral anche se, per grazia divina, niente Tom Cruise ingrigito e cattivo anche se la macchina da presa è la stessa ma David la sa usare molto meglio di Michael, la scena in cui negli uffici del San Francisco Chronicle compaiono le lettere delle parole scritte da Zodiac in giro per la stanza e in movimento e poi la scena in cui il palazzo viene costruito ad indicare lo scorrere del tempo. E' banale ma quella scena è bella, bravo.
Il film è lungo, non lo consiglio a chi regge la canonica, ormai non più canonica, ora e quaranta.
La parte centrale pecca per mancanza di ritmo e si sente abbastanza soprattutto quando vengono tolti di mezzo il giornalista e il vignettista e si passa solo a seguire le imprese dei due poliziotti. Che per quanto Mark Ruffalo sia bravo e bello, non regge più di un'ora praticamente da solo.
La fine è ben fatta. Gli ultimi trenta minuti, forse anche di più, sono pura gioia da spettatore. E' lì che dici che quei 7,50 euro sborsati valgono il film.
E' lì che la tensione non così alta per tutto il film arriva alla sua conclusione che effettivamente non è una conclusione.
Hai raccontato vent'anni e ora li finisci lasciando un punto di domanda che nessuno potrà risolvere.
Lì Jake Gyllenhaall regala il suo meglio. Robert ormai l'hanno fatto fuori.
I dialoghi sembrano a volte interminabili con riprese sempre dentro agli stessi uffici e i soliti cinque personaggi che parlano, parlano, parlano.
Alla fine è un film che per certi versi, sulla carta, non può essere noioso, perché c'è un assassino, c'è più di una vittima, c'è una città sotto shock, c'è la minaccia ai bambini, ci sono attori bravi e belli che indagano sul caso e ne diventano ossessionati.
Purtroppo è la mancanza di sospettati e la consapevolezza, sia dalla cronaca reale che dall'indirizzo che prende il film, che il delitto sarà senza castigo.
Tanto non si sa chi è Zodiac, sospettiamo fino alla fine il colpo di scena e forse da uno di questi interminabili dialoghi capiremo qualcosa di più ma non arriva nulla e lo sappiamo ancora prima di sederci sulla poltrona.
Non è un film su un serial killer che recita, inneggiante nella sua psicosi "ammazza, ammazza, ammazza" davanti allo specchio. E' pur sempre un film sulle ossessioni umane viste da un punto diverso rispetto a quello che in teoria dovrebbe essere il vero protagonista.
E' un mondo di ossessivi compulsivi, direbbe mia madre.
Io mi sento di consigliarlo comunque.



4 Commenti:

Alle maggio 31, 2007 10:17 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

meraviglioso. praticamente me lo hai raccontato tutto, eh!
madre che foto MNH di roberto , che mi hai trovato.

ma soprattutto

mi racconti bene l'aneddoto del vecchietto?

 
Alle giugno 01, 2007 12:19 AM , Blogger senzaidee ha detto...

io secondo me siete tutte bellissime e bravissime. e questo post è bello.

 
Alle giugno 01, 2007 1:04 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

uh! il nostro cortigiano!
che bello.
chloe, rispetto a me e a jamie vanti uno Ius Prime Noctis, vuoi favorirne ora o più in là nel tempo?
tipo, al prossimo post vacuo et inutile?

 
Alle giugno 01, 2007 10:49 AM , Blogger chloe byrnes ha detto...

w i cortigiani, tutti bellissimi e bravissimi anche loro.
Non lo so quando ne voglio favorire, magari al prossimo post.

Guarda che il film non l'ho raccontato tutto, c'è molto di più ma mica l'ho scritto.
Sei la solita maestrina.

Il vecchio con occhiali spessi è sempre in agguato in ogni cinema e nonostante ci siano 150 poltrone libere lui si vuole sedere proprio vicino a te per commentare insieme il film. Non li sopporto. Ne trovo sempre uno ogni volta.

 

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