domenica 24 giugno 2007

Memento Mari

Judy arriva sotto casa mia relativamente presto, con la fretta gioiosa e limpida di chi sa di andare a star bene, un'urgenza al netto di ogni nervosismo,quindi imbarchiamo bagagli e animali, trasferendoli dalla sua macchina alla mia, per un totale di due cani e un uccellino, perchè notoriamente le mie amiche , non paghe dei loro animaletti domestici, soffrono la sindrome di Florence Nightingale più con i bestiolini trovatelli -di qualsiasi specie animale,attenzione- che non , come definizione vorrebbe, coi loro partnerSSS.
Per cui , facendo l'appello risultiamo essere 5, io , Judy, Feuerbach, Bodhi, Yuza delle Nuvole -nome ispirato, di kenshiriana memoria, ma inadattissimo a un passerotto che io infatti ho sempre chiamato Gino, Gino l'uccellino, Luigi e varie ed eventuali - quasi troppi per una semplice Punto.
Arrivate in quel della costa ligure, trasferita l'arca di Noè dentro casa, mani sui fianchi e occhi come fessure contro sole, decidiamo di dare la prima svolta logistica, per cui riapriamo l'acqua , riapriamo il gas, tentiamo senza successo di accendere la caldaia, riempiamo [???] il frigo coi pochi sacchettini di cartone contenenti frutta et similia, ci facciamo una sigaretta e quindi domandona di Judy.
"E ora che dobbiamo fare?"
"Eh, andiamo a parlare col proprietario del rimessaggio per farci tirare su la barca, poi arriviamo in città a prendere antivegetativa , scotch di carta , acquaragia e carta vetrata, poi andiamo a prendere il motore dal meccanico che lo ha tenuto per i due inverni scorsi, poi iniziamo a pulire."
"Ma io mi sa che non ho capito, pulire in che senso?"
La cara e sprovveduta Judy aveva davvero seriamente creduto che sarebbero stati due giorni di riposo e cazzeggio, in cui al massimo , armata di sgrassatore marsiglia, avrebbe dovuto passare una semplice spugnetta sui prendisole sporchi di unpassato in acqua, e una volta accortasi di essere stata reclutata in forze come manovalanza per un lavoro decisamente più grosso, è stata presa da profondo sconforto assistendo a tutti i passaggi di cui sopra nel più preoccupato silenzio.
In realtà , se si eccettua l'essere stata ripiegata sotto la chiglia della barca quelle 3/4 ore a grattar via i denti di cane, le patelle, gli spirografi e soprattutto le cozze [7 sacchi raschiati via e poi gettati nella spazzatura], dire che non le è andata malissimo, ci sono stati anni molto più industriosi dal punto di vista della messa a mare,: quando per esempio non c'era la mancina elettrica che sollevava la barca da terra e poi la ricalava in acqua, la si prendeva dai bordi e ISSA, ISSA, ISSA, e 450 chilogrami di vetroresina facevano il loro ingresso in acqua scivolando giù dallo scalo, nella sudata soddisfazione di tutti i partecipanti, che venivano spesso reclutati all'ultimo minuto sul molo dalle uniche due persone che si accollavano l'intero lavoro.
Ok, la nuova soluzione è più pratica e veloce, oltre che meno fantasiosa , ma è come chiedersi Stilografica o Biro? Tutto un altro fascino.
Questo era il primo punto da inserire nella vostra Agendinadelchicazzosenefrega [da qui in poi semplicemente ADCCSNF], ne troverete tanti e vari disseminati nel resto del post, sappiatelo fin d'ora.
Siamo ancora ripiegate sotto lo scafo, l'antivegetativa rossa che obbendendo alla legge di gravità dai pennelli ci cola addosso, ci entra sotto le unghie, se ne andrà solo dopo il canonico abbondante trattamento con acquaragia; il tutto sotto gli occhi dell'intero paese, che una volta di più pensa che "la fiorentina" è una ragazza ben strana, che non solo esce in mare da sola, ma si pulisce la barca , si macchia e in generale svolge tutti quei gravosi compiti che le autoctone possono permettersi di lasciare alle loro dolci metà, a quei larghespalledotati abbronzati fin da aprile, al fianco dei quali - belle, con quella bellezza da insospettabile porca tipica delle donne di provincia - annuiscono e sorridono, annuiscono e sorridono, annuiscono e sorridono.
Se ci penso, capisco perchè il mio larghespalledotato abbronzato di 5 anni fa - Hans nell'universo di questo blog- è tornato a farsi vivo. Sai che due palle una donna così? Vado lì al mare da che sono al mondo, anzi a dir la verità da prima, e non ho mai avuto una sola amica donna, in loco con cui potessi andare oltre alle ciance di paese e al nuovo costume che aveva appena comprato e desiderava mettere proprio domani sera, per quel falò sulla spiaggia.
Hans, le sue espressioni, i suoi amici. Sono due giorni interamente contaminati dalla sua non presenza, questi. La sua assenza la conosco da un lustro, e non mi fa più male, ma vederlo mancare dove vedo tutti i suoi amici, nella sua osteria preferita il mercoledì sera, sulla barca del suo migliore amico, boh, adesso mi fa un male diverso.
Guardo Judy, prendo fiato per iniziare il mio lamentevole lamento su Hans, poi la guardo e penso che in realtà non può capire, e non lei perché é lei, ma perché non é , come tutto il resto del mondo, né lui né me. Espiro pensando che sarà un buon esercizio, non poterne parlare oltre.
Non si gioca con la gente così, non si ritorna a dire "vorrei fossi qui" come se ci fossimo salutati ieri e non quasi duemila giorni fa.
Comunque sto zitta, rincuccio i miei pensieri, Judy non parla quasi più da quanto è stanca, l'impianto idraulico di casa mia si fa bellamente i cazzi suoi -e quindi noi facciamo la doccia gelata- e dopotutto ci aspetta Portovenere, coi suoi locali pieni di ubriachi, con la poca vita sulla banchina e il brusìo di parole liquide nel carruggio, per cui basta così.
Decidiamo di mollare la barca lì sul molo, finiremo domattina , dopotutto manca pochissimo ma il sole sta andando giù e le braccia fanno così male, da far pensare che la mattina dopo, novelle veneri di milo, assisteremo incapaci alla rimessa in acqua della nostra barca affatto pronta.
La serata passa come spero, tutti gli amici ti fan festa il primo giorno che torni , come da copione, bere bere bere, fumare fumare fumare, bere e poi ribere, ridere ridere, e ricominciare.
L'invidiabile mantra viene interrotto dai carabinieri.
"Buonasera Maresciallo", fanno i ragazzi, quasi tutti gestori di un locale sul molo , per cui in rapporti non stretti ma continui, con gli omini blu.
"Buonasera ragazzi, Chi è che ha il cane, qui?"
Alzo la mano, pronta a sentirmi il cazziatone perchè il mio pericolosissimo cane assassino se ne scorrazza placido per la banchina.
In tutta riposta, il maresciallo mi guarda, mi squadra e senza smettere di fissarmi telefona in centrale :
"Ho fermato la persona sospetta col cane avvistata nel carruggio, è una signorina dabbene che fa i fatti suoi, i solito falsi allarmi"
Io inizio a ridere, convintissima, tra alcool e additivi naturali, che sia uno scherzone cinese dei miei goliardicissimi amici e ridendo in faccia alle forze dell'ordine dico una cosa tipo
"Ahahahahahahahah, sospetta è bellissimo, non mi era mai stato detto, ahahhaah, è quasi meglio di 'dabbene'"
Il maresciallo corruga la fronte, il mio sorriso disappears there, mentre la comitiva ammutolisce.
" Un altro po' di pazienza, signori', ci dia un documento e poi la lasciamo agli amici. E' in vacanza?"
" [..cristo, cioè., davvero sono stata segnalata? ma da chi, ma gesù..] Eh?"
"Dicevo signorina, è in vacanza?"
"Sì, una due giorni di riposo... [sospetta???]"
"Eh, ma va tutto bbene?"
"Sì, sì , mi scusi sa ma sono un attimo basita."
Ho detto proprio così , manco parlassi con voi, mie care, "un attimo basita"
Lui scoppia a ridere, registra i dati della patente, e mi lascia lì, a chiedermi se forse questa gonna rossa da zingara non faccia davero troppo 'zingara' e non mi sia rischioso indossarla in luoghi dove l'apertura mentale è ancora un sogno tecnologico futuribile, al livello del teletrasporto.
La mattina successiva alzarsi è ovviamente erculeo sforzo [vi piace erculeo? che bello , lo dirò un sacco di volte, come burbero, un erculeo burbero, ad esempio, cribbio che bellezza], ma riusciamo nell'impresa e alle due di pomeriggio siamo in mare, il vento in faccia, lo iodio sale nel naso e arriva ai polmoni , espirare e diventare liquide anche noi, che meraviglia.
Peccato il tempo atmosferico, 'na sòla clamorosa, costrette a restar vestite e a non passare il canale di portovenere per andare in mare aperto, troppo vento.
Gli animaletti si comportano bene , nulla da recriminare, a parte Feuerbach nient'affatto contento di essere su un guscio di noce in mezzo all'acqua, che esprime il suo dissenso sbavandosi addosso e pigolando sommessi "Uì uì".
Un attore consumatissimo. Come se non ci fosse mai salito, poi.
Io e Judy facciamo schifo, nel nostro oramai consolidato e tradizionale stile narcolettico, neppure facciamo finta di darci un tono leggendo qualcosa o accendendo una sigaretta, ma semplicemente sveniamo, una a poppa e una a prua, sui rispettivi prendisole, e ci ricominciamo a parlare solo quando decidiamo di andarcene.
La fase più divertente però è l'ormeggio, e la selezione della boa cui ormeggiarci,operazione durante la quale volano considerazioni di un certo calibro , quali "quella è troppo a ridosso del bagnasciuga","quell'altra non ha un occhiello comodo per agganciarsi", "quella lì è troppo in mezzo al mare" e soprattutto" eh no, scusa, ma quella lì ha un colore imbarazzante, non vorrai che attracchiamo lì eh."
Mentre rientriamo, stanche morte ma felici dei risultati delle nostre braccia distrutte, inizio a pensare qual è stata la prima cosa che ho imparato da quando porto la barca, probabilmente che bisogna dare la precedenza a destra, e solo alle barche a vela -se stanno andando a vela e non a motore- anche a sinistra; ho pensato alle volte che ho preparato la lenza, stretto i piombi sul filo coi denti, allamato un pesce così male da perderlo mentre lo tiravo su; all'apnea per prendere le cozze per la pasta e per la teglietta alla marinara; alla prima volta che sono passata sotto la barca carezzandole la chiglia con la mano e riemergendo dal lato opposto felice manco fossi una piccola Maiorca; a tutte le volte che avrei avuto voglia di menare il mio occasionale"equipaggio", quasi sempre poco pratico di barca e spesso dalla domanda facile, tragico vizio che fa perdere tempo e staffe;a tutte le volte che ho mangiato i ricci col dito dopo averli fracassati sul bordo della barca; a quando ho imparato a spaccare le onde evitando di fare il bagno a tutta la barca; a quando lui mi guardava fisso e io "che vuoi???" fintostizzita, e continuava a guardarmi fissa, come dovessi restare sulla sua retina ancora per chissà quanto, come facevo io con lui, perchè a pensarla ora, la prima cosa che ho scordato è stata la composizione del suo viso, poi la sua voce, poi i suoi gesti. Sono rimasti solo i dettagli, solo i piccoli dettagli, e quel pomeriggio di agosto in cui mi ha insegnato il nodo più famoso di tutti, e l'unico che so fare bene, la gassa d'amante.
"Hans?"
"Mh?"
"Ma perchè si chiama così?"
"Perchè non si scioglie quando è in tensione,ma solo quando è lento."
"..."
"Come le storie d'amore."
"..."
"Comunque è fondamentale, perchè non si scioglie, non scorre e l'occhiello, vedi? resta lento, però lo puoi sciogliere facilmente, segui me."
" Seeee.[con le dita tutte legate con la cima sulle ginocchia] e la gassa d'amante doppia,come si fa?"
"Impara questa, prima, che mi sa che è meglio, eh?"
"..."
"La gassa d'amante doppia serve a tirare le cose a bordo, persone comprese,
saper fare bene una gassa d'amante doppia è come dire 'posso salvare un uomo'".
"Mi insegni?"
"Più avanti, ora impara questa."
"D'accordo."
...

..

.

10 Commenti:

Alle giugno 25, 2007 8:51 AM , Blogger chloe byrnes ha detto...

tutto bello bellissimo.
Però.
Numero 1
perchè cavolo la tua amica ha un uccellino in casa?
Una volta c'era un merlo piccolo che era caduto dal nido. Mia madre lo aveva portato in casa e l'aveva imboccato per tre giorni. Poi ne trovò un altro e un altro ancora. I tre stavano bene. Poi hanno cominciato a stare male. In poche ore sono morti.
Il veterinario ha detto che erano selvatici e che non avrebbero resistito in gabbia.
Se li lasciava nel prato sarebbero morti uguale ma almeno se li mangiava un gatto.

Numero 2
"belle, con quella bellezza da insospettabile porca tipica delle donne di provincia - annuiscono e sorridono, annuiscono e sorridono, annuiscono e sorridono."
Anche io sono una donna di provincia e non sono certo così, tantomeno pallosa.

Numero 3
Trattami male il tottone che altro che segnalarti.
Poverino guarda che faccia triste.

 
Alle giugno 25, 2007 9:44 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

sciocca, ecco che ti snocciolo punto per punto.

numero a)il caro uccelletto sta sempre meglio, sta in gabbiain attesa gli ricrescano le piume del timone/coda.
Non appena starà bene, verrà liberato, in barba alle iatture e ai gatti.

numero b)però sei un'insospettaile porca. mica annuisci e sorridi, quello è tipico di QUELLA provincia, secondo la mia personalissima esperienza.

numero c)macchè trattato male, io faccio le vacanze con lui a tutto tondo, e me lo sopporto persino in barca anzichè schiaffarlo sul bordo dell'autostrada, e ti par poco?


ah, in tutto questo, ogi sistemo un po' di cosette e domani torno al mare. alla faccia di chi mi vuol male.

 
Alle giugno 25, 2007 4:00 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

il tottone si stressa a far le vacanze in barca, lui che è un pigro come me.
Non un porco essendo un cane.

 
Alle giugno 25, 2007 5:35 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

mi devo correggere, domani vado al mare con tre braccialeti superfighi e un fumetto superfighissimo che sono testè giunti per posta.
come sono felice, sono così felice che ricarico il telefono appena posso e LA chiamo e La ringrazio, o mia divina.
sto andando in centro a ritirare la gonna arancione,
sono perfetti con la gonna arancione.
ffffffffffffffffico

 
Alle giugno 25, 2007 6:03 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

sese, brave brave...io tanto sono la più nera di tutte, alla faccia vostra, abbronzatura totale e completa su tutto il corpo. Tiè. E il gatto non lo stresso, son brava, lo lascio dai miei, così sta coi suoi cuginetti e mi torna ritemprato pure lui.

Accidenti ai merli, uccelletti e consimili, che poi me li ritrovo sempre per casa, mi muoiono e poi ci piango, ecco. Ho avuto rondini, passerotti, canarini, merlotti e non so che altro, tutti caduti dal nido, ma mi sa che nessuno ha poi imparato a volare. Dei piccioni nemmeno vi dico. E pace al mio piccolo gattino defunto. Lui sì che era un grande.

 
Alle giugno 25, 2007 7:10 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

- siamo brave tutte ad esser nere nere con 27 giorni di ferie, brutto pezzo di bbbéstia -

 
Alle giugno 25, 2007 8:24 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

io non mi voglio abbronzare comunque.
Anche per questo sulla barca non ci vengo.

 
Alle giugno 29, 2007 11:29 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

Lascia stare i cadaveri sui bordi dell'autostrada. Ormai son vecchi e puzzano.

 
Alle giugno 29, 2007 9:13 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

quando farai post più corti c'è caso trovi il tempo di leggere.
per ora un saluto.
e aggiungo che da quando ho ricevuto il fumetto ho letto pressoché solo vonnegut. questa coincidenza dovrebbe renderci tutti allegri.
rinnovo il biasimo per aver attribuito intenzioni omicide al mio gatto, e ugualmente per non avermi attribuito intenzioni omicide verso il popolo sardo(e ti avevo ben detto cosa farei di loro).
complimenti a tutte per tutto il resto.

 
Alle giugno 30, 2007 6:10 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

Caro Nick,
nel fumetto tu sei un intellettuale e quindi con più alte intenzioni filantropiche.
Il gatto è la tua parte oscura, quella istintiva e con tendenze omicide perchè più sbrigative e appaganti.
Nel prossimo episodio magari si invertono i ruoli.
Anche se io quel gatto così cattivo e senza sconti per nessuno potrei amarlo sul serio.

Care contributors, ora che siete abbronzate entrambe, giovani e inserite, siete in grado di gestire questo posto come meglio credete. Io magari mi assento per un pò.

 

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