mercoledì 11 luglio 2007

Blu soffocare


In una vita intera quanti respiri facciamo?

Deve essere brutto non respirare più. La gola che si serra, gli occhi che iniziano a gonfiarsi e lacrimare, le mani e i piedi che diventano sempre più freddi e blu, e poi tutta la tua pelle diventa blu, le labbra diventano blu e sei sempre più freddo e la testa inizia a confondersi e poi a oscurarsi e poi è buio...
Come finisce una vita, così come è iniziata, in un attimo. Che esci di lì, da quel buco caldo e sicuro, e un po' blu sei, e sicuramente è freddo in quel mondo di fuori che non te l'aspettavi nemmeno ma c'era.
Su un monitor sono solo numeri che decrescono vertiginosamente, ed ogni volta è un suono violento che ti entra nelle orecchie e nel sangue, il suono di un numero che corrisponde al suono di un respiro che non fai, che corrisponde al valore della tua saturazione dell'ossigeno per l'emoglobina, che equivale a dire che se non respiri non c'è apporto di ossigeno nel sangue e questo si satura di anidride carbonica e tu diventi blu. Il valore ideale della saturazione è del 100%, questo avviene quando sei in perfetta salute, quando respiri bene, gli scambi gassosi avvengono correttamente perchè tu stai respirando e non ci sono ostacoli al flusso del tuo sangue verso i polmoni. Diciamo che se fumi la tua saturazione resta comunque alta, intorno al 97, 98%. Se hai una malattia respiratoria i valori accettabili di saturazione si aggirano attorno al 95%. Per un adulto valori al di sotto del 90% non sono fisiologici e valori molto inferiori non sono compatibili con la vita.
Per un neonato questi valori sono molto diversi, tendono ad oscillare più rapidamente e a tornare facilmente a valori accettabili senza lasciare nella maggior parte dei casi danni permanenti. Questo non vale per l'adulto, che se resta anche solo per pochi minuti senza ossigeno a livello cerebrale riporterà quasi sicuramente danni neurologici. Da questo punto di vista un neonato di pochi etti è molto più resistente di un adulto di settanta chili. La faccenda cambia completamente se si intende lasciare il neonato senza ossigeno per molti, molti minuti. Il neonato si dimenerà, smanierà alla ricerca dell'ossigeno che non riesce ad ottenere ( la cosiddetta fame d'aria ), le sue mani inizieranno a freddarsi, la sua pelle a diventare più chiara. E poi quel suono forte del monitor e non guardi più quel bambino ma il numero che appare sul monitor. E' 78%, 71, 67, 56, 43, 40, 34, 31, 29, 24, 22, poi 17, 12, 7 poi una linea retta con un cuore che ancora batte. Le sue manine sono così fredde che il sensore attaccato al dito è incapace di captare il segnale o forse non vuole capacitarsene, come del resto il tuo paio di occhi. Poi di colpo il tubo va al posto giusto, i vasi iniziano a riperfondersi, l'ossigeno a nutrire le cellule. Sei vivo. Chissenenfrega se ti sei fottuto un milione di neuroni, il 27 mi pagano lo stesso. Chiccazzosenefrega se un medico non è in grado di salvarti la vita in cinque minuti, basta che alla fine della notte li riconti tutti e il conto torna, otto erano ed otto sono, tutti vivi no?
Non sono altro che numeri. Numeri di letto.

2 Commenti:

Alle luglio 11, 2007 3:13 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

Bentornata Jamie Fields.
Fa paura e mi piacerebbe comunque dirti che quel che hai scritto è bellissimo, anche se è fuoriluogo, e fa un male cane.
Non è un lavoro facile, il tuo.
Ti ho vista scossa ancora oggi,
non mi è stato difficile capire perchè. Mi dispiace tanto.
Baci, grazie per esserci stata , a questa cena di compleanno a posteriori.

 
Alle luglio 11, 2007 8:34 AM , Blogger chloe byrnes ha detto...

Mi sono venuti i brividi a leggere i numeri che scendevano.
A pensare quanto si ridimensioni la visione della vita facendo un lavoro come il tuo.

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page