domenica 8 luglio 2007

ORA


Ho sempre pensato che il dolore fosse una delle cose più soggettive al mondo.
Come avere la schiena spezzata e non riuscire a spiegare a nessuno cosa si sente. Come avere un cuore che non batte e sembrare ancora vivi.
Solo perché la pelle è ancora rosa. Solo perché si respira ancora.
Come piangere in mezzo ad un mondo che si scioglie ma che sorride.
Come avere davanti luci e colori e desiderare solo il bianco.
A volte penso che potrei essere più felice di ora ma che non saprei sinceramente cosa farmene. Che potrei sprecarla con il rimpianto di averla posseduta anche solo per un momento.
E lo trovo spaventoso.
Doloroso come quella schiena spezzata, che si curva sul peso degli anni ma non trova parole per essere spiegata.
Ho sempre pensato che in questo mondo che muore ci sia qualcosa per risolvermi.
Penso che non lo trovo perché non lo cerco abbastanza, che possa essere anche dietro di me, ma se mi giro vedo ancora quei colori che non diventano bianco.
Vedo che oggi ho le mani sporche e un muro non più bianco, che ho la testa più sgombra e la sensazioni che ogni giorno non potrà essere così.
Ho appoggiato la mano e un pezzo di quella sensazione è rimasta attaccata, disegnata da un posto all'altro, da un muro a una mano. Togliere dal muro parte di quello che era uscito dalla mia testa. Vorrei un prato per sdraiarmi, per dare pace alla schiena rotta, per sentire che sotto si muove qualcosa che continua a farlo indipendentemente da me.
Che nessuno in fondo è così indispensabile.
E lo trovo consolatorio.

6 Commenti:

Alle luglio 10, 2007 1:55 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

Certo che c'è qualcosa per risolverti. Certo che puoi essere molto più felice di così.
Quel che penso lo sai già, magari devo aggiungere che credo tu lo meriti, quel prato , e quel moto incessante e indipendente da te, sotto la tua schiena, sotto le tue vertigini.
te lo meriteresti proprio.
ma ci vuole una rottura, una rottura della schiena, probabilmente, della schiena metaforica, quella sulla quale ti appoggi ogni giorno,
cambiare baricentro,
allora si può trovare il nuovo equilibrio, e in nessun altro modo.

il tuo pacco non arriva, ndR.

 
Alle luglio 10, 2007 2:00 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

è appena arrivato, mio dio, la telepatia fra me e quelli della sda.
ora fotografo tutto prima di scartarlo.

 
Alle luglio 10, 2007 6:43 PM , Blogger chloe byrnes ha detto...

e perchè dovresti fotografare pacchettini bianchi con dei numeri?
Sei diventata una fotografa compulsiva?
Stai attenta le macchinette digitali sono come il diavolo.

 
Alle luglio 10, 2007 10:32 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

cosa sono questa cazzate?
Io ho ancora un muro bianco e il corridoio che puzza di vernice.
Non mi sembra giusto.
e se poi sei tornata a casa per scrivere questa roba sono ancora più incazzato.

 
Alle luglio 11, 2007 3:14 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

sean, stai allargandoti nuovamente eh

 
Alle luglio 11, 2007 8:35 AM , Blogger chloe byrnes ha detto...

Ma no che non si allarga, potrebbe fare di peggio.

Bravo! Fai bene. In questo mondo così pronto a far pace con se stesso c'è bisgono di qualcuno che si arrabbi.
E comunque caro Sean,
io e te non dovremmo nemmeno parlarci. Apparteniamo a due libri diversi.
Metti un poster, ti ravviva la casa. Sono sicura.
Te lo faccio avere per domani sera.
Ciao.

 

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