venerdì 17 agosto 2007

La maledizione di possedere 5 GB

"Allora, quando è che ci tagliamo queste unghie?"
Sussulto, fatico a dimenticare i dettagli, e forse il timbro di una voce non è poi neppure così prescindibile. Quando ho finito la mezza rotazione su me stessa, capisco.
Gli occhi grandi e grigi, un color di pelle frutto di ripetute e godutissime esposizioni solari, si mangia ancora le unghie anche se con meno violenza direi, le spalle sono dove le avevo lasciate, eppure l'insieme è più asciutto, di quella magrezza che purtroppo conosco, che non ti fa sentire la fame e incavare il viso, che rende i muscoli del collo simili a cavi d'acciaio in tensione.
Ciao Hans.
I ricordi mi prendono alle spalle, e mi trovano confusa e poco disinvolta , Blair un paio di volte mi sussurrerà nell'orecchio, ridendo e con tenerezza : "Lauren, ricordati di respirare ogni tanto."
"Mi piacciono così, ora."
"Sono volgari su una donna le unghie lunghe, non stan bene."
E io non so cosa dire, e ce ne sarebbero mille di risposte, da 'perchè nun te fai li cazzi tua' a ' preoccupatene sulla TUA donna', ma io in questi casi divento la principessa d’esprit d’escalier, faccio spallucce e sorrido, non ti riconosco, non assomigli a come ti ricordo , ma sono felice tu sia qui, che ordini un'altra falanghina e mi chiedi se preferisco -come in effetti in condizioni metereologiche accettabili preferisco - il rosso, e no, no una falanghina anche per me.
E da qui comincia una due giorni a stretto contatto, in realtà il suo contatto maggiore è Blair, da sempre mia amica e conseguentemente amica sua fino al termine della nostro rapporto.
La prima sera aperitivo e poi capatina in un posto terribile con piscina al centro e musica assortita male e suonata peggio, ninna canna tutti insieme e il giorno dopo tutti insieme in barca ('ancora non le abbiamo tagliate, ste unghie?''...[spallucce]...'), la sera aperitivo e poi cena tutti insieme, poi stelle a casa di un amico comune tutti insieme.
A un certo punto ho pensato che mi sarei messa in piedi e avrei iniziato a gridare.
Una cosa tipo 'SI PUO' SAPERE COSA PENSI DI FARE, DOVE PENSI DI ARRIVARE?', ed ero più che convinta che lo avrei fatto al più presto, ad esempio il giorno dopo in barca.
Peccato che quel giorno non ci sia stato.
Dopo la serata a vedere le stelle, che in realtà è diventata il gioco delle associazioni libere - sempre pericolosissimo perchè quasi frutto dell'inconscio - abbiamo fissato per il mare l'indomani.
Si sono limitati a cambiare zona rispetto a noi, senza doverci quindi spiegazioni di alcun tipo, quando al loro rientro in paese, sono passata accanto ad Hans e lui non mi ha salutata, mi è scattata una molla d'odio fortissima, dentro.
Ma se si è dei deboli, è difficile cambiare la propria natura.
Resta l'episodio peggiore di tutti, la seconda sera al tavolo, quando era evidentemente al netto di polverine bianche e delle spavalderie che nel suo caso le accompagnano.
Capita che , dopo non essersi visti per 5 anni, amici comuni si trovino a fare interventi come:
"Ehi, Hans, ma ti ricordi quando io tu Lauren e Blair abbiamo mangiato al tal ristorante nel tal posto?"; e purtroppo capita che gli hans rispondano questo:
"Ragazzi, no, non lo ricordo. Alla fine la memoria umana è come l'hard disk, se sei fortunato hai 5 Giga, se non lo sei hai 256 MB. Io credo di avere 256, forse meno. Arrivo a un punto in cui la testa mi chiede: 'Sovrascrivere?' E io rispondo sempre, sempre: 'Sì.'"
Mi si sono allagati gli occhi in due minuti e per la prima volta da due giorni che eravamo a stretto contatto,sono stata io quella che aveva bisogno del bagno, e non per farmi una riga.

Il file Hans è un file di sola lettura, e danneggiato.
Sovrascrivere?

Sì.

7 Commenti:

Alle agosto 18, 2007 6:45 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

Non me lo aspettavo un finale così. Davvero no.
Sovrascrivede, Lauren, sovrascrivere.
Perchè come ti ho detto ieri al telefono a volte la gente dopo un po' non la riconosci più. Ed è difficile che ti stupisca in meglio. Ma dovevi comunque sbatterci la testa prima o poi, tastare con mano quanto il tempo cambi le persone, quanto son belli i ricordi, ma proprio perchè sono ricordi e non realtà attuale, non qui e ora, è bene che rimangano tali. Perchè basta poco per rovinare tante cose belle. Basta una frase, basta un "no, non mi ricordo". Perchè per come siam stupide noi donne, che ci ricordiamo anche come eravamo vestite, che tipo di profumo portavamo, quale è stata la sensazione esatta che abbiamo provato in un determinato momento, è una fitta tremenda al cuore.
Devi solo cercare di convincerti che è davvero meglio così, che ti liberi di un fardello che pesa cinque anni e ti aveva logorata fin troppo, finendo con l'idealizzare quella persona e il vostro rapporto. Perchè per quanto bello possa essere stato fa parte del passato, voi siete diversi, Lui è diverso, e come hai ben visto difficilmente potrebbe tornare la persona che hai amato.

Non ti chiedo di non soffrire, nè di non farti tutto il tuo percorso di elaborazione del lutto, ma perlomeno sentiti un po' più leggera, perchè ricordati che di persone come te ce ne son davvero poche. E poche ti valgono.

 
Alle agosto 18, 2007 5:41 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

..e allora fatemi piangere.
ho un update , mie care.
come sapete sono tornata su ieri sera.
mentre ero su è arrivato un messaggio, che dice che io sono e resto una persona unica, e che mi si vorrà bene per sempre. e che merito un sacco di belle cosine.
è dissociato, è un maledetto dissociato, e la telefonia mobile ha distrutto i rapporti rendendo certi gesti fin troppo semplici da fare, con poco sforzo e un buon risultato.
però io oggi sono contenta, quando l'ho incontrato ieri mi ha salutato , e vistosamente, con la mano in aria come i bambini di 5 anni,mi ha detto che sta male anche se il suo modo di starci è composto, e al di là delle apparenze ha poco da stare allegro.
Mi ha detto cose che sapevo già.
Incluso che non può permettersi il lusso di passare del tempo con me.
Io potrei farlo forse più a cuor leggero, adesso. Più rispetto a lui.
Lui no.
Benissimo.
Ora possiamo girare la pagina,
senza sovrascrivere, perchè non è il mio stile, ma cercando di ricordare il bello della storia e magari potendo sorridere a ricordarla, senza pensare tanto alla conclusione,
perchè è davvero semplicistico tenere sempre e solo il peggio di cosa succede.

oggi, tuttavia, sono lacrimosa.

chloe?

beh, ma che fai torni e non posti?
va'che poi oggi inizia pure il countdown.

 
Alle agosto 18, 2007 10:57 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

io non sono mai riuscito a cancellare i ricordi a comando.
Chissà se veramente qualcuno è in grado di decidere cosa ricordare e cosa no. A me è capitato di dimenticare particolari a cui tenevo tanto (il volto di alcune persone molto care), non perchè non fossero importanti per me...boh, immagino sia un processo chimico naturale.
Certo, dimenticarsi di alcuni dettagli di un evento è ampiamente scusabile, ma dimenticarsi completamente l'evento meno.
Comunque lauren sono d'accordo con te, non sovrascrivere

b.O

 
Alle agosto 19, 2007 1:11 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

Ovviamente con sovrascrivere con intendevo che devi resettare ricordi, annessi e connessi; intendevo dire andare avanti, guardare oltre.

 
Alle agosto 21, 2007 9:21 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

b.O. non sei un cazzo diplomatico in effetti eh.

 
Alle agosto 23, 2007 11:17 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

dici?

b.O

 
Alle agosto 25, 2007 4:27 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Mio nonno che il tempo ha reso inequivocabilmente saggio, prima della maturità mi raccontò una storia... parlava di un omino che doveva spazzare una strada lunghissima, così lunga che non si vedeva nemmeno la fine. Era il suo primo giorno di lavoro, preso dal panico si disperava, per paura di essere licenziato, piangeva seduto sul marciapiede e così passò tutto il primo giorno. Il secondo giorno passò come il primo. Il terzo giorno lo trovò seduto sullo stesso gradino, ma una bimba -perchè nelle favole le bambine non si fanno mai i cavoli propri e sono più sagge di Salomone- gli disse che non doveva piangere, che doveva alzarsi e arrivare a pulire fino ad una piccola casetta azzurra un po' più avanti. E poi l'indomani fino all'altra casetta azzurra che si scorgeva, e così via.Così fece. In poco tempo, sereno, finì, ed è il caso di dirlo...fece molta strada.
Quindi, dopo che ti sei cuccata questo pippone il messaggio è "pianta le tue casette azzurre, e vedrai che un pochino alla volta tutto diventerà più semplice".
Mio nonno forse beveva.
Domani mi informo.

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page