giovedì 2 agosto 2007

LA MIA IMPRONTA

Io parto. Vado al mare. Come la scolaretta in gita con le amiche. Parto sognando posti freddi e navi su fiumi neri, con verdi montagne ai lati. Ma poco importa, lo spirito di sapermi in fondo adattare non mi manca poi molto.Parto e mi spiace per quel milione di cose lasciate un pò a metà, con porte che sbattono e parole che tagliano come i coltelli più affilati. Con la consapevolezza di non saper gestire nella maniera corretta gran parte dei rapporti sociali che mi contornano. E non è vero che sono diventata così con il tempo, lo sono sempre stata, fin da molto piccola. Se sei solitario ci nasci e credo che ci muori anche. Il resto della vita, quello delle strette di mano e dei rapporti volutamente dilatati, è solo contorno ad una prospettiva in cui in realtà ci sei solo tu e basta. Ciò non vuol dire non avere attenzione per il prossimo, non vuol dire essere solo concentrati su sè stessi in modo quasi criminale, vuol dire aspettare la fine della giornata per restare soli. Senza grande rammarico, sapere che soli non è così male. I solitari, in fondo, si sentono soli quando sono in compagnia di altri. Perchè nessuno potrà comprendere il loro desiderio, sempre più radicato e forte, di dover a tutti i costi stare senza nessuno intorno.Senza provare paura o vergogna o tristezza.Non vuol dire che si è concentrati solo sulla propria persona ma che si preferisce non stare con nessuno per una serie di ragioni che possono essere infinite.C'è chi passa la vita arreso davanti alla solitudine, con l'immagine di un camino spento davanti agli occhi e la neve fuori dalla finestra. C'è chi piange in un mare di gente, con luci colorate che lo sovrastano, con il chiassoso gridare che fa la compagnia, e lo stridulo urlo di essere lì solo per mentire in fondo a sè stessi.C'è chi si arrende e chi combatte.C'è chi invece media le proprie posizioni, per non chiudersi nell'angoscia solitaria di distacco dal mondo che spesso arriva troppo presto. Io vorrei essere così, una persona che media tra la propria vera ragione e la realtà del mondo. Perchè nonostante sia bello e naturale stare da soli, c'è sempre una porzione di mondo che merita di essere vista, una mano che merita di essere toccata, anche solo per dire che da soli si sta meglio.

C'è qualcosa di affascinante in ciò che la sofferenza morale può fare a una persona che, nella maniera più evidente, non è debole o irresoluta. E' ancora più insidioso di quello che può fare un malanno fisico, perchè non c'è iniezione di morfina, anestesia spinale o radicale intervento chirurgico capace di alleviarla. Una volta che sei nella sua morsa, è come se, per liberartene, le dovessi permettere di ucciderti. Il suo crudo realismo non assomiglia a nessun'altra cosa.

E quindi ciao.

3 Commenti:

Alle agosto 02, 2007 10:29 AM , Blogger lauren hynde ha detto...

bene, con questo post può finire la "sagra del non commento" che ci ha colpito tre post fa.
io non credo che tu faccia parte dei solitari a tutti gli effetti, non ne sono affatto convinta. credo che tu preferisca star da sola delle volte per altruismo. e mi sono capita da sola, ma insomma sì , non sei mossa da quella che si crede essere la molla scatenante dell'attegiamento dei solitari , e cioè l'egoismo.
anzi.

per ora vai al mare, godilo il mare, l'orizzonte blu e il sale sulla pelle. non c'è niente che rimetta meglio al mondo.

ti bacio molto.

 
Alle agosto 04, 2007 7:02 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

ma goditi 'sto mare. i posti freddi e col mare color di cobalto te li saluto io.

un bacio alla lauren, anche se lei non lo volesse.

 
Alle agosto 04, 2007 10:12 PM , Blogger lauren hynde ha detto...

sei tremendo. devi solo scopare e divertirti.cazzo ci fai al pc?

 

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