
Quando sono rientrata da Parigi stavo male, diciamocelo. Ero avvilita, delusa e mi sentivo tradita nel peggiore dei sensi in cui si può intendere: ossia quando il tradimento non avrebbe ragione d'esistere , non esistendo a monte una relazione.
Il mio problema, da che sono al mondo, è sempre lo stesso.
L'accelerata in curva.
Sapere quando dovrei smettere di pestare il pedale, fermarmi l'attimo prima di finire fuori strada.
E sì che dovrei saperlo, sono anni che funziona così.
Invece no, ogni volta dentro fino al collo, e con tutte le scarpe , perchè nessuna storia è prescindibile, nessun amore - nel momento in cui lo vivo -vale meno di un altro, sono tutta istinto e dionisiaco. Con quel che , ahimè , ne consegue.
'La passione ha tutti i diritti, perchè va incontro a tutti i castighi', non ricordo chi lo dicesse, ma mi ha sempre trovata d'accordo.
Bertrand è un bugiardo, cara Lauren. Questo dato è emerso e non è possibile dimenticarlo. Posso però cercare di prendere quello che mi arriva per ora, da una storia improbabile sull'asse Firenze-Parigi, senza scene da isterica o pretese da fidanzatina. Non accontentandosi ,ma semplicemente godendosi cosa arriva, anche a fronte del fatto che ci siamo visti in totale due volte in croce.
Quello che mi stizzisce, dopo aver preso atto di tutte ste cose sopra, è stata la monogamia precipua e volontaria in cui sono strapiombata. Una monogamia di testa. La testa. Non il corpo. Io che ho sempre sostenuto che il tradimento fosse se non legittimato quanto meno preventivabile in una qualsivoglia relazione, mi ritrovo a evitare situazioni che mi potrebbero mettere alla prova in tal senso. Con il gusto per la sfida e per la seduzione che mi contraddistinguono, non è roba da poco.
E' praticamente un cambio di status.
Ultimamente ci pensa la cara Chloe a chiamarmi costantemente "fidanzatina" - non senza acidume made in miss Byrnes DOCG - ma per fortuna il mio atteggiamento mentale non è comunque quello.
Davanti a progetti a scadenza più lontana dei prossimi due mesi, ho paura, come ogni persona sana di mente e non completamente cotta di un'altra , dovrebbe avere.
Mi considero quindi ancora abbastanza al riparo dagli strali dell'ammmmmore e tiro un sospiro di sollievo al pensiero.

Saranno anni che lo aspetto, un amore di quelli lì, che ti si rimescola lo stomaco, che ti senti indistruttibile, che non ci credi neanche tu, che il resto del mondo faccia come vuole, io sto bene, anzi sto da dio. Eh.
Anni.
Credo quindi che un minimo sindacale di cautela davanti a un'avvisaglia di un certo peso come quella della monogamia mentale , sia da considerarsi saggezza, a prescindere dall'età.
Bertrand in questo senso mi spaventa, per lui tutto deve essere al massimo,senza mai mezzo pensiero alla conseguenza delle azioni, in un vortice edonistico che travolge lui e chi lo accompagna , stravolgendo tutto quel che di razionale può esser stato sino ad allora messo da parte. Quando sono scesa dall'aereo avevo ancora addosso quella sensazione leggera che somiglia tanto alla felicità, ma non è più felicità, proprio perchè abita l'attimo subito successivo alla sensazione provata. E ricordo distintamente di aver mandato un messaggio a Milano, alla signorina Elle , con la quale condivido questa malebenedetta natura, chiedendole come mai se mi sentivo quasi felice, già stavo chiedendomi cosa sarebbe potuto accadere di brutto , chiedendole se allora si può essere felici solo quando si è piccoli e non si possiede il famigerato "senno di poi". Forse sì. Forse la felicità per gli adulti sarà sempre una chimera.
Aspettiamo e vedremo, ormai ho deciso così, me la gioco lo stesso, ma meno a tuffo, meno da
diver, meno acceleratore schiacciato a fondo, al massimo qualche danno alla carrozzeria: niente ferite però, ho promesso che non starò più male come la volta scorsa.
Mi sento carica come una molla, ho energia da rilasciare in dosi massicce, per fortuna in questo giorni sto lavorando nelle scuole medie con uno spettacolo mostra fotografica molto ben strutturato, e da qualche parte la incanalo. Altrimenti finirei come dice il mio amatissimo oroscoparo, a fare
Tsujigiri , dal gergo dei samurai 'provare una spada nuova su un passante', falciando gente a destra e a manca.
Invece è tempo di indirizzare bene l'energia, di ottimizzare le risorse.
Mi sto rigenerando, immagino.
Ah, e questa qua sotto è la nuova maniera di Lauren Hynde di affrontare le curve: