martedì 30 gennaio 2007

Strani incontri si fanno di notte


Sabato sera, stacco dal lavoro a mezzanotte, il che significa, tra cazzi mazzi orazi e curiazi, essere fuori dalla libreria con un quarto d'ora di ritardo.
E il sabato sera nella fattispecie, significa pure aver perduto il penultimo autobus della sera.
Mi si prospettano 36 minuti di estenuante attesa alla fermata del 14 di via martelli , centro pieno , sotto il duomo per capirsi , per cui
sigaretta in bocca e libro alla mano,
non ho il lettore cd perchè sono appena rientrata dalla maratona libreria-bologna and back again.
Tra i tizi che ti possono importunare a un'ora simile in un posto del genere, a me non poteva capitare il tipico immigrato scassacazzo ubriachissimo o l'altrettanto tipico branco di fiorentini che ti urlano etilicamente dietro.
No.
Troppo facile, signorina Hynde.
Avrà sì e no 30 anni, pelle chiara chiara occhi scuri un fare incerto e un accento francese, ansi franscese e la sua voce arriva attutita, perchè sto leggendo e non sento nessuno.
"E' passato il 71?"
Sbuffo fuori il fumo, prendendo tempo e cognizione di chi ho davanti e cosa vuole da me, e dico
"71?Non so neppure se esiste, il 71! No, non è passato, ammesso che esista."
"Oh, esiste esiste, io ci vado a casa tutti i giorni, è il 23 notturno."
"Ma pensa" - carica d'interesse, ho già di nuovo il naso tra le pagine.
Pausa, una pausa di media lunghezza, il tempo per me di ripescare il capoverso mollato poco prima, e per lui di annicchiarsi nella cornice del portone subito dietro la fermata dell'autobus.
E dietro di me.
Silenzio.
"Cancro?"
Silenzio.
Tolgo la sigaretta dalla bocca, alzo la visierina del cappello, un misto tra San Bernadette alla grotta di Lourdes e una mignotta appena arrestata, e lo guardo incalzarmi senza rispondere,
"Allora?"
"Allora che?"
"Sei del cancro o no?"
"Sì."
"E' il mio lavoro , non ti spaventare."
"Ah."
Alzo le spalle e cerco di rituffarmi nel libro, con sempre minore convinzione, lo so che riaprirà quella boccaccia di nuovo.
"E sei stata innamorata 3 volte."
Stavolta mi giro più scazzata. Finchè è il segno, ok, hai una probabilità su 12 di beccarmi. Sull'amore lasciami perdere ché gira male. Sì, cazzo sono tre,ma puoi fare una stima , su ua 25enne media e non credo sarebbe diverse, sono tre ma non te lo dico manco se mi schioppi davanti qui e ora. Illico et immediate, per dirlo come piace tanto a Chloe.
"Ok, non ne vuoi parlare, ma non ti preoccupare, ci sarà anche la quarta. Non ti deve spaventare, io lo faccio per lavoro. Lavoro al museo Tal dei Tali , è una copertura, un modo per ricevere le mie clienti da tutto il mondo senza dovermi cercare un ufficio e pagarlo.Vengono per consultazioni, consigli."
"E non credo che tu lavori gratis."
"No, quando lavoro, no. Anzi. Ora però non lavoro."
"Quindi?"
"Quindi chiedimi cosa vuoi. Non c'è prezzo."
"..."
"Allora te lo dico io, sei brava, sei molto brava, ma non arrivi. Sai perchè?"
"Non arrivo dove?"
"Non arrivi perchè tu devi lasciare una grandissima cosa per riuscire ad arrivare."
Il matricidio non è ben visto nella mia personale scala di valori, risponderei. Ma sarebbe troppo.
"Cosa?Grandissima cosa che? Per andare dove poi?"
"E l'amore è lo stesso , sai. Sei una femmina. E le femmine stanno coi maschi."
Eccolo lì, Lapalisse in diretta da Lione.
"Mnh. e quindi?"
"Quanti maschi conosci?"
"Un po'."
"Ho detto maschi. Tra gli uomini non ci sono molti maschi.
Come tra le donne non ci sono molte femmine."
" E' un insulto?"
"Che sei femmina?"
"Eh."
"Non solo."
"Consolante...Toh, e' arrivato, è stato un piacere."
"Lo prendo con te fino alla stazione. Il 71 arriva anche lì."
Anche Gesù pianse, direbbe Jayastro.
Sul 14 mi fa sedere, si mette accanto a me e prosegue. Parla di ua famiglia grande e sparsa e difficile, di un grande lutto recente e della forza che sfoggio ma in realtà, a detta sua, non ho.
"Seh."
"No, davvero, sei debole. Non forte come credono gli altri."
"Se ci credono, è come se lo fossi davvero. E lo sono, o almeno credo, è il mio talento."
allora cerca di riprendersi, come se dovesse riacquistare punti in credibilità
"Ti piace dormire, tanto,vero?"
"Mnh non impazzisco per il dormire."
"Ti piace mangiare."
"Grazie, avrò 20 kg in più addosso."
"Non c'entra, dico per il gusto, ti piace il gusto delle cose."
"Sei arrivato, credo."
"Se vuoi scendo , sennò arrivo con te fino a Piazza Dalmazia."
già, perchè io di problemi non ne ho abbastanza così, mi ci servi pure tu ad elargire chiavi di lettura alla vita
"Come vuoi tu", gli rimbalzo il problema.
"Questo è un buon anno, devi imparare a lasciare le cose, se vuoi arrivare, è proprio un peccato."
"Grazie, ci vediamo in giro."
"Ci vediamo, non avere paura."
Dusgraziatamente questo saluto da grande Guru è troppo lungo, e per un attimo sudo freddo al pensiero che l'autista non abbia intenzione di riaprigli le porte che si sono appena chiuse.
Miracolo, w l'ataf e tutti i suoi dipendenti, lo fanno scendere.
Di cosa non devo avere paura?
Dell'anno nuovo?
Dei "maschi"?
Di lui?
Del fatto che tanto ci rivedremo, secondo lui?
Di non arrivare?
Tra tutte queste domande sono arrivata a casa, domandandomi una volta di più perchè i pazzi mi girano sempre attorno, in un modo o in un altro. E perchè io gli dia corda, oltretutto.
E' tempo di smetterla con queste balene arancioni, devo proprio sistemare la vespa.

domenica 28 gennaio 2007

Metti un giorno a Bologna Lauren Hynde e Bobby Hughes

- Son lì in cinque minuti. Ho un borsalino nero.

- Sono in libreria, arrivo. Ho un paio di decolleté zebrate.
Bologna è fredda e umida oggi, sono scesa dal treno ed ho osservato con aria imbronciata la nuvoletta del mio respiro nell'aria. E' un peccato, mi sarebbe piaciuto potermene stare a spasso tra le viuzze , i portici e i palazzi rossi, ma la mia idiosincrasia verso il freddo non me lo permetterà di certo, visto che ho deciso di lasciare a casa il più impegnativo cappotto a favore della giubbina da marinaia.
Merde, citando Cambronnen.

Caffè La Linea, storico caffè letterario di Bologna.
Con un Borsalino in testa, identificare Mr.Hughes non dovrebbe essere difficile.

Il tragitto tra la libreria e Piazza Maggiore corrisponde esattemente al tempo di ricevere una telefonata anonima da quell'inetto di Paul. Una telefonata inutile, a cui non rispondo, che senso ha ricevere chiamate anonime quando si sa benissimo chi sta componendo il numero?
Mi limito a inviargli un sms, "cosa c'è?" risponde "ah ma sei stronza, ero in anonimo. come fai?"
Segue uno scambio di messaggi di dubbia utilità,
ovviamente io che sono peggio della moglie di Prodi , riesco ad avere l'ultima parola.
E la parola in questione è "Cresci."
all'imperativo.
Non è più sostenibile.
[Anyway, non ho davvero voglia di parlarne, la sintesi è che il moccioso ha da comunicarmi delle novità. Nonostante sia lui stesso il latore delle suddette novità, si aspetta che sia io a chiamarlo per farmene mettere a parte, seguendo in quest'impeccabile logica lo schema base del nostro rapporto fin qui. Lui corre, io aumento il passo. Lui rallenta, io mi fermo. Il gregario sono io, per mia espressa volontà sin dall'inizio, per la mia ferma convinzione che una donna - pur mantenendo la sua autonomia di pensiero e l'idea di essere un singolo anzichè la metà di una coppia - debba "sottostare", o meglio "staresotto", o meglio ancora affiancare , senza pretesa di leadership. Perchè non si possono alterare le regole naturali, perchè sicuramente siamo quelle che hanno forza e capacità di sopportazione alla seconda per motivi genetici legati alla riproduzione , perchè io mi lascio sedurre, non il contrario.
Questa filosofia può far di me un gregario. Non una cretina, però. E non per lunga durata.
Dare potere a chi non lo sa gestire, causa notoriamente insurrezioni.Dategli le brioche, insomma.
Con questo, basta ragionare di Paul, sono stata serena in questa trasferta, e non ci ho pensato troppo, per fortuna, quindi basta così.]

Davanti al caffè La Linea passa ogni tipo di fauna umana, dagli studentelli alternatives tanto in voga anche da noi, ai vecchietti ripiegati, alle mamme coi bambini urlanti.
Di Bobby neppure l'ombra, a meno che non si tratti della curva ombra di quell'ometto col borsalino e il bastone. Ma dubito.
E' seduto , mr. Hughes, al tavolino fuori, un bicchiere a palloncino con del Morellino di Scansano, una sciarpa in seta blu, un'aria vagamente atteggiata. o forse è solo come espira il fumo della sigaretta. o forse sono io piena di pregiudizi. e ha una voce tra lo strascicato e l'annoiato, che su qualcuno con meno sicurezza in sè stesso sarebbe un handicap, ma che in questo caso è una freccia in più al suo arco.
Ordino lo stesso vino, me lo danno in un inutilissimo bicchiere a tulipano. disappunto.
Gli tiro fuori i miei regali da ospite, un cd di Nova Radio Paris, un inedito di Dostoevskij, una bottiglia di Rosso di Montalcino.
Sembra gradire , e così, prima di venire via , io che sono un'ospite generosa quanto svagata di testa, decido di aggiungere al Fondo Oggetti Devoluti a Bobby, anche il caricabatterie, mezzo kg di tortelli di zucca in origine destinati alla Mother, una saponetta Hermes rubata in albergo, et dulcis in fundo dieci euro di una spesa cavallerescamente non voluti dal padrone di casa e non di meno smollati lì nella busta dei tortelli dalla qui presente Signorina FosforoCiboPerLaTuaMente).

Somiglia molto, moltissimo, al mio primo fidanzato coi riccioli corvi, solo appunto, con colori meno forti e lineamenti più fini, mandibola a parte.
La mia mente applica subito la proprietà transitiva :

primo fidanzato-->grattini , bobby --> primo fidanzato --da cui deriva --> grattini per Bobby.


Delle volte faccio passaggi logici elementari al massimo, e davvero faccio più di uno sforzo per non produrmi in grattini su di uno sconosciuto per tutta la sera.

Non ride molto, sulle prime , nel frattempo io decido una cosa importante, e cioè di non pormi come un personaggio. Non essere "quella goffa", "quella cinica ma tenera dentro","quella del teatro" , "quella del sesso orale come massima espressione dell'amore", "quella vessata dalla vita ingiusta" o altri personaggi in cui mi sono prodotta a seconda della persona che mi trovavo davanti.
Cazzo sono in ferie. Ho diritto a essere Lauren, semplicemente Lauren, per un 18 ore, no?

Bobby appartiene ad almeno un paio di categorie, fino ad adesso.
Innamorati della bellezza delle donne , proprio nel senso più edonistico dell'espressione, delle bellezza che impressiona [e questo per sua stessa ammissione], e contemporaneamente
patrimonio di quelle stesse donne, quella specie d'uomo in via d'estinzione che ha senso della Seduzione, del momento e del gesto, per cui c'è corrispondenza biunivoca di appartenenza,
loro a lui e
lui a loro.
Uno di quegli uomini a cui sarebbe bello lasciare del rossetto nel colletto sporco della camicia, insomma.
- se vi state chiedendo perchè sporco,soprattuto chloe se lo chiederà , sappiate che io ho sempre ritenuto il sudore maschile uno dei migliori odori al mondo. e tanto vi basti, care -
Se fosse tutto qui però, mr.Hughes sarebbe già esaurito come discorso, perchè questi uomini sono sì rari ma è altresì noto che sono spesso poco divertenti, maniacalmente perfezionisti e ricolmi fino al'orlo d'un patetico egocentrismo autoreferenziale, per cui qualsiasi discorso cade su sè stessi, sull'esaltazione di una proria qualità , quando non persino di un difetto, tanto sono TUTTOME e narcisisti.
Invece c'è qualcosa che non si mette a fuoco, non subito almeno.

Venuti via dalla Linea, passiamo in un baretto del quale non posso ricordarmi il nome, anche perchè, subito dopo un Americano e a metà di uno spritz - entrambi fatti coi piedi, oltretutto - vengo raggiunta, persino a Bologna, dalla chiamata del direttore della Libreria.
Esco dal bar dico 'Sì, signor direttore' qualcosa come una decina di volte, la sua erre moscia mi rincoglionisce e ho bevuto di fretta , come sempre faccio all'aperitivo, modello Hoover.
Rientro e mi viene in soccorso la meravigliosa notizia che stiamo dirigendoci verso casa, dove lasceremo le mie valigie e il mio viaggio troverà il suo senso, rendermi in grado di rispondere "un po'" alla domanda "ma tu , sai giocare a poker?"
Ci raggiunge qui il primo degli isotopi figurativi del mio soggiorno bolognese, ossia il Rosso di Montalcino sparso un po' ovunque, trapunta, pavimento, etc.
Smollo le valigie, mi cambio e conosco miss Hughes, sorella minore in tesi, che di minore ha giusto quello svantaggio anagrafico, tipina in gamba e sveglia, ma soprattutto, dal mio punto di vista, perfetto contraltare a Bobby stesso.
Quando c'è un testimone , un testimone che ti conosce dalla nascita, ti è praticamente impossibile recitare qualsiasi personaggio. Non con questo che lui stesse recitando a manbassa, ma io sono arrivata , come dire , umm..."senza la parte a memoria", mentre lui la sua , fino all'ingresso in scena di sua sorella, un po' la sapeva. Ma questo non mi sarà chiaro fino all'indomani.
Per cui, dicevo, Poker.
Sono migliorata. Insomma, due tre cose le so.
Certo è che se non ci gioco un po' poi me lo dimentico.
(questo, carissima Jamie, è un invitobbligo.)
Prima di cena sono già abbastanza sbronza, e chi ho davanti non sembra a mio agio con me, sicuramente perchè sono troppo alcolica per non farmi paranoie, per cui decido di fargli una domanda personale, riassunta in un'unica parola: "Lei?"
Mi si risponde, dopo avermi accusato di malizia, "Diverse."

Sborone.

Discorso da abbandonare, mi ammette delle ex che lo hanno segnato, essendo un essere umano, ma ribadisce d'esser single, etc.
Mi rendo conto che ho sbagliato direzione, così pare che sia la tipa che si fa i km per farsi le scopate, e non solo non corrisponde a realtà, ma è anche un'etichetta da sfigata.
Glisso sull'argomento e mi guarderò bene dal rifarlo in seguito.
La serata , dopo una cena a base di fagiolata consumata a orario iberico [ci credete? ho mangiato i fagioli ed erano anche buoni], prosegue con filmino di Brian De Palma del 74, Il Fantasma del Palcoscenico, dal quale deriva il secondo isotopo figurativo del soggiorno, il passerotto morto stecchito della Death Records. Bello, molto, peccato Bobby che mi collassa addormentato sul finale che è senza dubbio la parte migliore e quella che in linea di massima ti spinge a commenti che avrebbero bisogno di un interlocutore, ma non si può avere botte piena e moglie ubriaca, dicono.

La notte sarebbe passata pure benissimo, grattini inclusi, se non fosse che la vostra Lauren una volta di più dà evidenti segni di cedimento a livello di attenzione, addormentandosi con l'assorbente interno e svegliandosi quindi piegata in due dal dolore alle sette circa, senza più riuscire ad addormentarsi, cogliendo quindi l'occasione per leggere la tesi di Bobby, che verte, guarda un po' , su Bret Easton Ellis.

Roba che quando mi ha tirato fuori queste quasi 600 pagine, stavo scodinzolando.
Ogni tanto, provo a fargli due grattini d'avanscoperta tra i riccioli , di quelli che se sei sveglio te li gusti, se dormi ti scansi. Dopo un'oretta di grattini si è scansato.

Continuo a leggere. Attorno alle dieci decido che basta, fuori c'è il sole, Bologna è bellissima e io voglio camminarla un po', metto il bell'addormentato a parte della mia decisione, controlliamo la posta e gli orari dei treni, e non senza il giusto fastidio da poco sonno, Bobby si alza e con sua sorella decidiamo di andare a prendere un cappuccio al bar, condito di aneddoti di vario tipo.
Da quel momento in poi, è tutta discesa, rido e sorrido tantissimo in questo sabato assolato , di Mauro Repetto wannabe Pippo a Eurodisney , della fine dicitura "soffitto a cassettoni" sfoggiata da Bobby davanti alle volte a crociera di San Petronio, di Schreetch di Bayside School che è finito a fare inutili film porno, di me che tento di bluffare a poker fingendo di avere una coppia vestita col rischio di dover pagare 36 volte la posta in gioco, e di un sacco di altre cose



Mi piaccio in questa giornata, quasi sempre, salvo quando mi viene chiesto cosa farò da grande, perchè per l'ennesima volta ho davanti uno che torna da un viaggio che lascia il segno, che per un po' di anni vuole andarsene all'estero, "per non restare con rimpianti dopo, sai?", e mi chiede cosa farò quando sarò libera, quando avrò finito l'università.

D'un tratto ho il buco nero davanti , non solo non so rispondere, ma mi sento tanto meno preparata di lui in materia viaggi. e mi mancano le parole, e faccio la figura di quella che non solo non fa progetti per il suo futuro, ma pensa quasi di non averne uno.
Pessima Lauren.
E' che davvero diventerebbe la storia di cenerentola. anzi, della piccola fiammiferaia, se dovessi spiegargli perchè a ora non vedo le cose in prospettiva come realizzabili , nonostante stiano andando tutte, per grado, a sistemarsi. La paura di come farai poi, come l'indigenza economica, sono cose risolvibili, ma non condivisibili se non empiricamente.
E non lo so che mi ha detto il cervello, meglio essere invidiati che compatiti, si dice , no?
Per cui Lauren sta zitta. E non ne esce a testa alta, non esce come avrebbe potuto o voluto.
Passa per una che non ha progetti e non sa scommettere su di sè.

Fa nulla. Oggi fa nulla.

Oggi ha bevuto un Madeira all'osteria del sole tra vecchini racconti di viaggio e brandelli di Skiantos come avventori, ha camminato nelle strade e nel sole di una città che le piace da matti e la rilassa altrettanto, ha fatto un giro in san petronio e un altro da feltrinelli e quest'ultimo con maggior devozione e riverenza del primo, tra il mercato e casa di Biagi e allora spiegamelo tu delle riforme che ci ha lasciato, ha assaggiato un vino greco che puzza di abete, ha fatto tante cose che ricorda benissimo, e che in questo elenco denunciano , come le ha già ribadito qualcuno, che fa molta attenzione alle cose che vive. forse troppa.

il bilancio , al binario , è positivo, è stata bene , ne è valsa la pena.

Bobby, presunto affettato e indisponente, acquista caratteristiche proprie da fuoricategoria nell'arco di poche ore, ed è una gran soddisfazione pensare che non ci siano solo nani da giardino, là fuori, e che benchè ancora molto più somiglianti ai ragazzi che non agli uomini propriamente intesi, esistano soggetti per cui un viaggio , per quanto breve, vale la pena.
per il gusto di un botta e risposta, per un'osservazione ben fatta, per una riflessione che una discussione può portare a fare. per un bel cervello, in sintesi.

piacevole il rumore del treno che le rimescola i pensieri,
sulla strada verso casa.



Adccsnf (ossia agendina del chi cazzo se ne frega) : colonna sonora Nova Radio Paris, Cat Power, Rino Gaetano.


giovedì 25 gennaio 2007

CAMPIONI DEL CUORE

Ragazze,
è un post complicato stile quello matematico. Visto che mi divertono un sacco. Se non capite non è importante, che certe cose nemmeno le capisco io nonostante sia la mia vita.
Un saluto.

Mettiamo il caso che la mia vita sentimentale vada a situarsi nella meravigliosa metafora del giuoco (dio quanto amo pronunziare questa parola) del calcio.
Stabiliamo che il campo di calcio sia molto stile Holly e Benji, che hanno fatto scuola in questo settore. Per cui due squadre, due portieri, attaccanti, difensori, centrocampisti e un campo interminabile.
Io sono Holly e Victor è il mago del pressing, ovvero Mark Lenders.
Holly era amico di tutti, amava il calcio, lo sport, l'amicizia, il rispetto, l'amore, un pollyanna al maschile. Mark era stronzo, cattivo, lucido e freddo con l'avversario ma con un cuore così come Heidi.
Povero ragazzo di periferia, cresciuto nel disagio trova il riscatto nel mondo sportivo.
Holly e Mark erano avversari. Giocavano in squadre diverse, la New Team e la Toho.
Mark cercava di rubare la palla a Oliver, sempre, nonostante fosse un attaccante, mica un difensore.
Holly scappava nella sua metà campo cercando, spesso invano, di resistere al pressing di Mark.
Perchè hai di fronte un ragazzone grosso e cattivo, con le maniche arrotolate con la faccia da duro, con il presente pieno di voglia di riscatto e non puoi fare altro che arrenderti. Se poi ti chiami Oliver Hutton e sei il fratello segreto di Candy Candy non puoi far altro che arrenderti.
Poniamo che Holly si arrenda sul serio al pressing di Mark.
Mark sta per segnare il suo punto. Il suo punto migliore. Il punto decisivo della vittoria finale. Nel caso reale della mia vita, la conquista definitiva. Siamo tutti animali, prede e cacciatori e ragioniamo in questo modo.
Mark corre per una quantità incredibile di puntate per tutto il campo che è una chiara metafora della vita. Incontra i vari Bruce Harper (Sean) carini e simpatici, paraculi quanto basta, degni avversari ma non così furbi e decisi con il vecchio Lenders. Incontra Bob Denver (Clay, per sua stessa ammissione http://5coinquilini.blogspot.com/2006/05/il-nuovo-carlo-pensiero-9.html) triste e sconsolato, arreso ancora prima di iniziare la partita.
Ce la fa e supera tutti gli avversari, con la palla tra i piedi, simbolo della ritrovata relazione di coppia. Sta per segnare il suo goal più importante e dopo aver superato un altro paio di anonimi e poco importanti difensori si trova davanti alla porta. Non è vuota perchè lì c'è il grande Benji. Sempre pronto a rompere i coglioni quando non è infortunato o impegnato a risolvere una delle sue solite crisi depressive.
Mark si prepara a segnare, Benji, l'indifferenza del mondo, la ritrosia per l'amore, la paura della stabilità, l'angoscia quotidiana, l'individialismo conquistato, l'egoismo troppo forte, la paura dell'ennesima relazione finita male, si prepara a parare il tiro.
Mark ce la mette tutta. Con lo sguardo appassionato e con la consapevolezza di aver eseguito un pressing eccezionale alza la gamba sinistra. Mancino, pensa Benji. Il piedi si avvicina lentamente alla palla, sta per colpire l'oggetto sferico che si trova immobile, ancorato al terreno. Il piede sinistro scarica tutta la sua potenza sulla palla bianca. Mark chiede a Benji, con lo sguardo, una sola cosa: "fatti da parte e lasciami segnare il goal". Benji vorrebbe spostarsi, le incertezze che lo tengono ancorato al terreno e pronto a salvare la sua porta lo costringono a restare fermo. Benji, che non è altro che l'ennesimo ostacolo alla vita di coppia serena, si sta per spostare vittima di una forza mai provata. Se i due giocatori più imporanti di entrambe le squadre vogliono che questo goal sia segnato la palla scivolerà in rete. Mark lo vuole, Benji si sposta, la palla sta per entrare.
Da lontano Oliver, corre come non ha mai fatto. Si lancia sulla porta e intercetta la palla.
"Non avrai la mia porta", grida a Mark, che si accascia a terra sconcertato e affranto.
L'arbitro fischia. Fallo di mano.

E' tempo dell'ennesimo calcio di rigore.

sabato 20 gennaio 2007

rediviva

eccomi di nuovo nei miei cenci...e come ho detto nel commento mi dispiace di essere sparita...è stato un periodo così, lo sapete, ma del resto anche i vostri lo sono stati quindi non ne faccio una spiegazione per questa mia assenza.
beh...di cose da raccontare ce ne sono...o forse no, non ce ne sono, nulla che valga la pena di ricordare, tranne quel pensiero a mente libera, come un flusso, che è venuto fuori nel commento. io mi sono sentita proprio così in questo periodo. come se non riuscissi mai a prendere fiato, come se non avessi il tempo - ma non perchè non ce l'avessi materialmente nonostante le cose da fare - per fermarmi un attimo a capire cosa mi stava succedendo...e ora guardo indietro, all'angoscia per l'imminente natale, al nuovo lavoro, a mia mamma all'ospedale...e penso che è passato un mese ed io sono ancora ferma coi miei assurdi pensieri che sgranocchiano i miei neuroni. ma non credo di stare impazzendo, anzi, solo sto prendendo consapevolezza del potere della
-mia- mente e questo da un lato mi attira dall'altro mi spaventa un po' ( come direbbe elio ).
e quindi, care le mie bELLISsime amiche, eccomi tornata tra voi.

( e il natale alla fine di positivo mi ha lasciato un sacco di libri :)

ah, chloe, hai anche tu la tua spillina che ti aspetta, eh

domenica 14 gennaio 2007

lode e gloria a B E E





Vlad scrive:
a proposito, hai colto il riferimento a debord in glamorama?
Lauren scrive:
mnh no
illuminami
Vlad scrive:
la prima volta sfugge.
Lauren scrive:
io sono l'ultima degli ultimi,al riguardo e lo dico con un'umiltà che mi costa fatica, per cui..
Vlad scrive:
"c'è un ragazzo in felpa USA Polo Sport e short grigi che mi dà le spalle chino sul computer dal cui schermo azzurro lampeggiano diagrammi di aerei e sulla scrivania c'è uno zainetto di Hermes da cui sbuca una copia di un libro di Guy Debord"
Lauren scrive:
dio santo
lo sai a memoria
o lo hai sottomano?
Vlad scrive:
potrei tirarmela. ma l'ho sottomano.
Lauren scrive:
umanissimo
Vlad scrive:
comunque il ragazzo in polo è bobby hughes. quindi non è un dettaglio da niente.
Lauren scrive:
mi bacchetti le mani?






e ancora





Vlad scrive:
più interessante è la quantità incredibile di rimandi intertestuali. se li leggi un po' di volte, scopri che sono una marea. personaggi, situazioni, dialoghi. una marea.
Vlad scrive:
per esempio, hai presente la discussione a tavola sulla cucina postcaliforniana? ti ricordi in che libro è?
Lauren scrive:
ho riletto da poco american , glamorama l'ho appena cominciato e ho avuto un paio di crisi di riso sul tragitto casa libreria in autobus
Lauren scrive:
american
Lauren scrive:
è patrick in una cena con evelyn e un'altra coppia, non ricordo se la prima addirittura
Lauren scrive:
quella con stash e vanden
correggimi , uff
Vlad scrive:
è in American Psycho (ma non lì), e poi nelle Regole dell'attrazione e in Glamorama.
Lauren scrive:
non è vero
Lauren scrive:
davvero?
Lauren scrive:
davvero?
Lauren scrive:
uh.
Vlad scrive:
nelle Regole dell'attrazione è quando Sean va a NYC con Lauren, e vanno a cena fuori con la STESSA coppia con cui uscirà Patrick con Evelyn, facendo la stessa discussione.
Vlad scrive:
in Glamorama è sulla nave, con personaggi diversi (ma in realtà uguali, ovviamente)




gesù.




sabato 13 gennaio 2007

CONSIDERAZIONI TEMPORALI

Ok.
Sono in ritardo, in ritardissimo.
Ma ho avuto da fare, così mi giustifico sempre io. Per pigrizia e per verità.
Del week end allungato che ormai è passato da una settimana posso solo dire belle parole.
Anche se mancava una persona e questo è dispiaciuto a tutti.
Mi sono divertita e sono stata bene. Serena e in pace anche se lo spirito prima della partenza non era dei migliori.
Per capodanno, per la telefonata che ti distrugge, per i sensi di colpa, per essere in un posto in cui non vuoi stare e ora, tutte queste cose, mi sembrano lontanissime.
E sono sicura che se non avessi avuto questi giorni al mare, probabilmente, oggi starei più o meno come stavo all'inizio dell'anno. Male. Ingiustificatamente male.
E' un momento un pò confuso e spesso non dipende solo da me. Le persone che mi stanno intorno non sanno bene cosa fare e finisce che si dice una cosa e se ne fa un'altra.
Ora, vorrei avere la forza, quella vera, quella necessaria, per smettere di pensare di prendere un treno ed andare a Torino. Ma anche stamattina ci ho pensato. E per più di quei cinque secondi che si dimenticano subito.
E' solo confusione. Gran confusione.
Perchè mi stacco difficilmente dalle persone, dal ricordo che mi hanno lasciato addosso.
Così, per esempio, mentre io e Lauren eravamo di fronte al mare, su quella chiesa, non ho potuto fare a meno di pensare quanto sarebbe stato bello portarci lui e quanto gli sarebbe piaciuto.
Poi me lo dico da sola che non è giusto. Perchè durerebbe due ore, due giorni, ma non il tempo che vuole lui. Allora non si possono avere cose per metà, si possono solo avere le cose vere, piene. Perchè spesso penso di voler stare con lui, di volerlo vicino un momento, ma forse due momenti no e forse lui ne vuole tre e io non riesco nemmeno a pensarne due.
Così è meglio non avere nemmeno quell'unico momento.
Vorrei che i rapporti tra le persone fossero meno complicati, vorrei che fosse tutto più semplice e lineare, tutto più presente. Meno futuro. Meno pensieri a quello che succederà dopo. Solo momenti per quell'attimo che vivi e se è possibile un attimo che non lascia conseguenze.
Ma non esiste questa scala temporale e allora ci si adatta al tempo disegnato da altri.

Voi, tutto bene?

glamoroscopando






Cancro (21 giugno - 22 luglio)
Se non sarai respinto o rifiutato almeno una volta all'inizio del 2007, probabilmente vuol dire che non ti stai sforzando abbastanza. La vita muore dalla voglia di insegnarti come si fa a non arrendersi mai. Gli dei del successo non ti daranno una medaglia al valore, e meno che mai una maggiore dose di intelligenza, finché non avrai dimostrato che sei capace di lottare ferocemente per realizzare i tuoi sogni, anche quando sei un po' perplesso. Ecco una formula che potrà tornarti utile durante il tuo eroico (ma divertente) cimento: trova un modo per coordinare i tuoi desideri spirituali con la tua rabbia creativa. Ed eccoti un altro consiglio: impara a individuare e a sfruttare il fertile caos che si mescola e si confonde con il vecchio caos.

no, dico, lo vedete il grassetto?
gesù.

proseguo coi vostri mie care, visto che questo sound of silence hello darkness my oldfriend da blog poco frequentato mi garba assai poco.







Toro (20 aprile - 20 maggio)
"Una persona creativa è al tempo stesso più primitiva e più raffinata, più distruttiva e più costruttiva, molto più folle e molto più sana di mente di chiunque altro". Parola del dottor Frank Barron, un pioniere della psicologia della creatività. Sono convinto che questa descrizione ti si addica molto in questo momento, Toro – anche se di solito non ti consideri una persona creativa. I presagi astrali fanno pensare che hai più voglia di vivere di tutti gli altri segni dello zodiaco; sei in intimo allineamento con il palpitante ronzio del Divino Wow. Ti prego di ricordare una cosa: scegli bene dove dirigere le tue energie! Non sprecarle per inseguire piaceri o scopi banali che non sono degni di te. In questo momento hai il potere di cambiare cose che pensavi di non poter cambiare neanche in mille anni.


NIENTE DI MENO, CARA JAMIE!
Roba da 2007 vero anno dispari ricco di satisfactions.
mi sento very hip oggi, paio Victor.
sarà pittiMERDimmagine che è di casa in questi giorni, ch emi fa sentire così fashione e glam,
quasi glam rock, I'm a loser baby, so why don't you kill me?
ed eccovi l'oroscopo della modella, per concludere in maniera very stilish


Leone (23 luglio - 22 agosto)
Una delle norme elencate nelle regole del golf dice che se la pallina del giocatore si ferma vicino a un serpente a sonagli vivo, il giocatore può spostarla senza pagare nessuna penalità. È una metafora che questa settimana dovresti tenere presente mentre giocherai al gioco della vita. Secondo la mia interpretazione dei presagi, mentre procederai verso il tuo prossimo obiettivo ti troverai molto vicino all'equivalente di un serpente velenoso. Ti consiglio di non fare lo spaccone e di non negare l'esistenza del rischio. Prima di continuare a giocare, allontana la tua pallina dal pericolo – preferibilmente con l'aiuto di un bastone di tre metri o del tuo migliore alleato spirituale.
ahiahiahi cara chloe,
chiène, la pallinaaaaaaaaaaaaa??
[quello di Paulie è una barzelletta, lo metto semmai nei commenti.]