martedì 29 gennaio 2008

ADDIO

Poichè mi piace essere melodrammatica e leggermente autodistruttiva volevo far esplodere questo blog, farlo scomparire e trasferirlo senza lasciare traccia.
Invece visto che anche i sogni di fuga devono fare i conti con la realtà e con la socialità che ci circonda anche nel mondo virtuale e visto che questo è uno dei pensieri più tristi e senza futuro che abbia fatto durante le ultime settimane e visto che la parola del mese (non per mia scelta) è andirivieni, il blog si trasferisce e lo comunica a tutti quelli che leggono.
L'indirizzo più o meno è lo stesso e il trasloco è dettato soltanto da problemi tecnici riscontrati nel palazzo che ci ospita.
A rivederci da un'altra parte.
ciao

http://sparirequi.splinder.com

venerdì 18 gennaio 2008

La vita che vorrei

Piacere a tutti, mi chiamo Lauren Hynde, ho ventisei anni , una laurea 3+2 in Dams Teatro, sono credente, attualmente lavoro con l'ETI in giro per l'Italia sul fronte della formazione dello spettatore , un fidanzato a Parigi che vedo un paio di volte al mese ma che non cambierei mai per uno qualsiasi diverso da lui che magari abitasse nella casa accanto, cinque amiche molto speciali e alcuni amici maschi molto pazienti, una passione per il mare, un cane, un gatto e una casa poco sopra Firenze, niente di che, tre stanze e un piccolo giardino dove coltivo cannabis come se piovesse, una madre attiva solare e 60enne, un padre iracondo goloso e 'mortangueriero' 77enne, ma che godono di ottima salute.
ma che godono di ottima salute.
ma che godono di ottima salute.
ma che godono di ottima salute.
ma che - ripeto - godono di ottima salute.
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Mia nonna diceva spesso che i mali non vengono mai a caso, che Nostro Signore non ci da mai dolori troppo grandi per le nostre mani .
Ognuno in sintesi secondo lei attraverserebbe determinate vicissitudini perché ha in sé la forza sufficiente a sopportarli.
Ecco perchè sono atea, ora lo so.
Tutto un problema di divergenza di punti di vista tra me e l'Onnipotente circa le dimensioni dei miei lillipuziani palmi .

lunedì 14 gennaio 2008

Sittin' in the mornin' sun

A. è partito e non sono andata nemmeno all'aeroporto a salutarlo, solo il giorno prima ho preteso di restare incastrata in un abbraccio durato quattro o cinque vite, di quelli che ne avrai abbastanza per così tanto tempo che non ti senti in diritto di chiederne altri.
Quando era partito Clay la mia vita era cambiata, per questioni pratiche perchè se vivi con uno che da un giorno all'altro cambia nazione forse hai un pò di problemi tecnici da risolvere.
Ora, un anno e mezzo dopo, i problemi tecnici non ci sono ma il senso di vuoto è lo stesso.
Non so se augurarmi che A. torni, come del resto non è tornato Clay, consapevole che non sarà più la stessa persona ma una persona diversa con cui dover costruire un nuovo rapporto perchè nel frattempo, nel solo tempo del viaggio verso un paese agli antipodi, sarà già cambiato.
Ho pensato che se mi metto a testa in giù e lui fa lo stesso magari ci possiamo toccare.

mercoledì 2 gennaio 2008

LA DISFATTA

sottotitolo
Ho disfat-t-o la valigia.

Ho dormito così bene sul treno che quasi potrei anche non dormire per tre giorni.
Ho già iniziato a contare i giorni, e tra un po’ lo farò anche con le ore, che mancano al mio ritorno nel magico mondo dei grandi.
Ho pensato di aprire un myspace personale perché in questi ultimi tempi (gli ultimi 25 anni) mi sento un po’ disinserita e arida nei rapporti sociali con il genere umano della mia età e allora magari mi poteva aiutare ma poi non sapevo cosa scrivere tra film e musica e libri preferiti e status e orientamento e segno zodiacale che mi sono confusa e l'ho trovato un po’ invasivo. E poi quali colori? Quali amici? Quali foto?
Dovrei poi parlare con della gente, rispondere, comunicare, partecipare, condividere, sembrare sempre intelligente e giovane, esprimere opinioni e orrore.
La mia memoria fa sempre più schifo e continuo a pensare che è iniziato per me un processo inesorabile. Non ho la meningite e il mio dottore all'ennesima richiesta di test medici per verificare se ho malattie ha detto che sarebbe bene tornassi da quell'altro dottore.
Anche mia madre l'ha detto.
Mio padre ha detto: non farmi parlare.
E ciò non vale più di mille parole come si augura lui.
Della gente si è arrabbiata perché "cazzo, sei stronza non mi hai mandato nemmeno il messaggino per capodanno".
A parte che detesto chi usa diminutivi ovunque e per il resto "sì che te l'ho mandato il mess di capodanno solo che mi sa che la rete era intasata e magari non ti è arrivato e magari ti arriva tra due giorni e magari ti è arrivato e non l'hai visto in mezzo a tutti gli altri, controlla perché mi sa che hai sbagliato tu, perché se non ricordo male te l'ho mandato, però in questi ultimi tempi ho poca memoria e forse sai che potrei anche avere qualche malattia e boh chi lo sa, se ti arriva mi fai sapere."
Per darmi un tono ho deciso di leggere in treno mentre mr "leggo il libro sulle religioni orientali, tu? ah il romanzo d'autore che belle soddisfazioni", mi si sdraiava contro, perché lo spazio è di tutti cos'è questa monarchia?
Ho provato a mandare un messaggio a mia madre per ben due volte, non sapendo cosa dirle ho chiuso il telefono sbuffando e l'appassionato di religioni orientali "guarda come è alto il mio tomo" mi ha sorriso. In un primo momento mi sembrava un sorriso poi rigirandomi sul passato appena trascorso con più attenzione e rivivendo la scena nella mia testa ho pensato che assomigliasse di più ad un ghigno, così mi sono girata scostando la mia gamba dalla sua perchè mi sembrava troppo invasivo, non come myspace ma un po’, e ho dormito.

Io non ho niente da dire a mia madre su questa vita che mi attraversa e tutto ciò è oltremodo terrificante.

Quando parlo di una persona che dovrei sentire vicino e dopo soli 30 secondi mi sembra di parlare di una persona che non conosco o che non esiste mi soffermo a pensare. Guarda quanto sei indifferente, come ti scivola tutto addosso, come sei senza cuore.
Fossi almeno egoista, invece indifferente come non frenare se ti schianti come chiudere gli occhi o tenerli aperti fa un po’ lo stesso.



. pensieri didascalici.

JET SET DEI POVERI: Gruppo di persone dedite a una forma cronica di vagabondaggio turistico a spese di una stabilità lavorativa a lungo termine e di una fissa dimora. I soggetti in questione sono inclini a intrattenere relazioni telefoniche senza futuro ed estremamente costose con persone di nome Serge o Ilyana. Ai party discutono prevalentemente di tariffe aeree agevolate.

Serge è ovviamente un sinonimo.

Comunicazione di servizio: poi jamie come d'accordo lo fai tu l'ultimo post prima del trasferimento.